Che cosa propone Roberto Formigoni, governatore di Regione Lombardia, per vincere il ballottaggio a Milano del 29 e 30 maggio, dopo la sonora sconfitta al primo turno del candidato sindaco del Pdl Letizia Moratti? «Primo: dire ai nostri elettori: “Abbiamo imparato la lezione. Abbiamo compreso il messaggio di malessere che ci avete inviato”. Secondo: cambiare strategia comunicativa, smetterla con i toni urlati. Milano è una città moderata e pragmatica, insofferente alle chiacchiere e agli attacchi personali rivolti agli avversari. Qui ci si aspetta che la politica offra soluzioni concrete sul federalismo, sulle riforme, sull’Expo».
Roberto Formigoni spiega sul numero 20 di Tempi, in edicola dal 18 maggio, perché il Pdl ha perso così nettamente a Milano e come può recuperare in vista del ballottaggio. «Ciò che ora dobbiamo riuscire a far passare» continua il governatore, «è che è importante che Milano torni a essere guidata da una visione riformista, ottimista e moderata che qui in Lombardia è stata sempre incarnata da Berlusconi e dai berlusconiani. (…) Quel che non è più scusabile è riproporre in queste due settimane una campagna elettorale gridata, a tratti arrogante, come è stata finora condotta da certi “berluschini”».
“Gran Detroit” è il titolo del prossimo numero di Tempi e la copertina è dedicata al reportage di Mattia Ferraresi che, attraverso un viaggio negli stabilimenti Chrysler, spiega “perché la ‘rivoluzione Marchionne’ funziona più in America che in Italia”.
Da non perdere, poi, i racconti di Slawomir Oder, Andrea Tornielli e Luigi Geninazzi che raccontano Karol, “inedito, strepitoso, beato Wojtyla”. E ancora l’intervista di Rodolfo Casadei a Youssef Sidhom, direttore del giornale d’ispirazione copta Watani, che spiega il rischio che corre l’Egitto di andare verso una repubblica islamica.