Sono ormai tantissime le coppie di maschi gay italiani che scelgono di andare all’estero per poter diventare padri con la maternità surrogata: nell’utero di una portatrice che offre a pagamento il proprio utero viene inserito un embrione formato dall’ovocita di una donatrice e il seme di uno dei due padri. Nell’inchiesta di La Repubblica si legge che il numero di queste famiglie formate solo da padri cresce di anno in anno, famiglie in cui manca la figura della madre: “Ci sono le nonne, le zie, le amiche, le tate, ma la madre no”, e ci si chiede se questo può influire nella crescita di un bambino. “Se i due padri rispondono ai bisogni affettivi ed educativi di un bambino la deprivazione non c’è”, dice Vittorio Lingiardi, docente di Psicologia Dinamica alla Sapienza di Roma. Sono sempre di più anche i vip e stelle dello spettacolo dichiaratamente gay che oggi sono felicemente padri. Come Elton John, Ricky Martin e Miguel Bosè. In Italia ancora il nuero stenta a salire, ma “tra qualche anno – dice Tilde Giani Gallino, professore di Psicologia dello Sviluppo a Torino – anche i figli delle coppie omosessuali verranno vissuti con normalità, così come è stato per i figli dei divorziati, gli adottati.



Parla poi Matteo, uno dei due padri del piccolo Dylan, di cui oggi La Repubblica narra la storia: “Mi sento egoista per aver fatto nascere Dylan così? Un figlio è sempre un atto per sé, il resto viene dopo. E oggi Dylan è un ragazzino sereno, altruista. Arriverà l’adolescenza e le domande difficili, lo so. Le affronteremo, come tutti i genitori”.

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