La Ggil ha indetto il quarto sciopero generale dei lavoratori dall’insediamento del quarto governo Berlusconi. Una protesta contro i tagli allo stato sociale e contro la politica economica dell’esecutivo, incapace di fronteggiare le sfide principali alle quali è chiamato: la lotta alla crisi, il rilancio dello sviluppo industriale, l’occupazione. Milioni di lavoratori, quindi, stanno aderendo alla mobilitazione del più grande sindacato italiano per manifestare contro le «politiche depressive del governo e l’attacco ai diritti», provocando la paresi di numerosi settori della vita pubblica: oltre ai trasporti (con il conseguente blocco del traffico in mezza Italia), infatti, partecipano alla mobilitazione, tra gli altri, scuole, banche, ospedali e poste
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che ha scelto per il suo intervento Napoli, in Piazza Dante, accusa il governo, dal quale «per il momento arrivano solo bugie». Secondo la Camusso, «lo sciopero di oggi assume la valenza di spostare i rapporti di forza di un governo che pensa che non bisogna cambiare niente nella redistribuzione del reddito nel nostro Paese». Tra i temi caldi dell’agitazione di oggi vi è, infatti, anche la proposta di una riforma fiscale che contempli una redistribuzione del reddito senza ignorare un dato: «Siamo un paese – ha detto la Camusso – dove il 10 per cento delle famiglie detiene il 47 per cento della ricchezza».
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