La manifestazione programmata per oggi in Val di Susa contro la costruzione della linea ferrovia alta velocità Tav sta sfociando anche questa volta in incidenti. Erano due i cortei previsti che poi si sarebbero dovuti ritrovare insieme davanti al cantiere della Tav: uno più istituzionale con i sindaci della valle e personalità politiche, uno composto da appartenenti ai centri sociali. Gli incidenti sono partiti da questo secondo raggruppamento: giovani coperti da caschi si sono dispersi nei boschi per poi lanciare pietre e oggetti contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con il lancio di lacrimogeni. Era stato assicurato un servizio d’ordine per cercare di mantenere la manifestazione pacifica, ma evidentemente non ha funzionato. Sono state gettate pietre anche sull’autostrada del Frejus che è poi stata chiusa al traffico. Nel corso degli incidenti sono stati arrestati tre manifestanti: non erano cittadini della Val di Susa, ma provenienti da altre parti di Italia con bus organizzati dai centri sociali. Diversi poliziotti risultano feriti, uno in modo grave pe runa bomba carta che gli è scoppiata sul volto. Secondo i manifestanti, sarebbero 70mila le persone che anno preso parte ai cortei, circa 7mila invece per la questura. La tensione e gli incidenti sono tali che è stato chiesto alle famiglie di portare via i bambini dai cortei. Il cantiere della Tav è stato raggiunto da diversi manifestanti che hanno sfondato una rete di recinzione e lanciato pietre, un operaio è stato colpito. La situazione è in continuo divenire, con elicotteri che sorvolano la zona e la notizia che altri manifestanti dei centri sociali stanno raggiungendo la zona per prendere parte agli scontri.
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