Il naufragio del Costa Concordia, sale purtroppo il conto dei morti arrivato a sei dopo la scoperta del cadavere di un altro passeggero. Il suo corpo era nel secondo ponte, ma non nella parte dell’imbarcazione sommersa. Sono da capire le dinamiche della morte, si tratta infatti di un passeggero che indossava il giubbotto salvagente. Mancano ancora all’appello sedici o diciassette persone, si comincia a disperare di trovarle vive. Ieri erano stati trovati i cadaveri di altri due passeggeri, un italiano e uno spagnolo mentre fortunatamente si procedeva anche al salvataggio di una coppia di sposi coreani e del commissario di bordo, trovato con una gamba spezzata all’interno della nave. L’uomo, che in molti considerano già un eroe perché avrebbe aiutato molti passeggeri a lasciare l’imbarcazione, si trovava in uno dei ponti interni dove era penetrata l’acqua e dove ha resistito al buio per ben 36 ore. Si era recato a cercare altri passeggeri. L’italiano ritrovato morto ieri invece era un pensionato sardo che viaggiava in compagnia del figlio e dei nipotini. Dopo aver messo in salvo la moglie e i figli, l’uomo era tornato a cercare il padre senza più riuscire a trovarlo. Il cadavere è stato trovato in uno dei punti di raccolta dei passeggeri con indosso il giubbotto salvagente. Pur con tutte le difficoltà del caso continuano incessanti le operazioni di soccorso. A mancare all’appello sarebbero ancora undici passeggeri e sei membri dell’equipaggio anche se i numeri non sono chiari. E si fanno nel frattempo più serrate le accuse e le polemiche nei confronti del comandante della Costa Concordia, in stato di fermo per omicidio colposo plurimo e abbandono della nave. Secondo diverse testimonianze, infatti, contrariamente al suo obbligo di abbandonare la nave per ultimo, l’uomo sarebbe arrivato a terra già intorno alla mezzanotte, molto prima che finissero le operazioni di salvataggio. E la causa della collisione sembra ormai accertata in una manovra azzardata, fatta per accontentare forse dei membri dell’equipaggio: si voleva passare vicino all’isola del Giglio per compiere un saluto, operazione già fatta in passato, sembra, ma questa volta con esiti disastrosi. Colpe anche per i ritardi dati nel lanciare l’allarme e nell’organizzare i soccorsi, ma solo una commissione di inchiesta potrà far luce su quanto è successo la notte di venerdì 13. I membri dell’equipaggio comunque si difendono dalle accuse di molti passeggeri di non aver eseguito le manovre in modo adeguato, dicendo di aver fatto di tutto salvando così migliaia di passeggeri. Le immagini amatoriali che si stanno rendendo dipsonibili su Internet infatti mostrano scene di panico totale dei passeggeri che potrebbero aver intralciato le operazioni di soccorso. Intanto le autorità temono che la nave possa perdere parte del carburante al suo interno causando un disastro ecologico.