Investito e ucciso un autista di tir. E’ successo ad Asti, nei momenti caotici del blocco delle autostrade e delle strade disposto dall’associazione Trasporto Unico che sta guidando l’imponente manifestazione che dalla Sicilia e dal Movimento dei forconi è adesso dilagata in quasi tutta Italia causando disagi enormi a tutta la rete autostradale e non solo. L’autista ucciso in mattinata, un uomo di 45 anni, è stato investito da un altro tir, sembra – ma l’episodio è ancora tutto da chiarire – guidato da una donna che non voleva aderire alla protesta e al conseguente blocco del suo mezzo. L’episodio potrebbe anche sere stato causato da un semplice incidente dettato dal grande numero di auto articolati che stanno invadendo in queste ore le strade italiane. La donna tedesca secondo le prime ricostruzioni si era mossa per ripartire allo svincolo di Asti ovest dopo una sosta notturna quando davanti a lei si è parato un gruppo di autisti in sciopero in mezzo alla strada. Il tir li ha impattati e l’uomo è morto sul colpo. Intanto la protesta, dichiarata per la durata di cinque giorni a partire da lunedì e dunque fino a venerdì 27 compreso, continua. Le motivazioni dietro la manifestazione di protesta sono il rincaro del prezzo del gasolio e altri aumenti conseguenti alle manovre finanziarie del governo, una manifestazione che prima ha colpito la Sicilia causando danni e perdite economiche ingenti e che adesso si è trasferita sul continente. Le regioni più colpite la Lombardia (soprattutto la zona del bergamasco), il Lazio, la Campania, la Puglia e l’Abruzzo. Ma si segnalano blocchi anche intorno a Bologna e lungo l’Adriatica. Gli stabilimenti Fiat hanno sospeso l’attività per mancanza di materie prime. In Calabria è ormai finito il carburante, le pompe di benzina sono a secco mentre si comincia a denunciare la mancanza di generi alimentari. Anche nel Lazio, nella Ciociaria, si segnala l’esaurimento delle scorte di benzina. In Piemonte si segnalano oggi blocchi sulla A21 in direzione di Piacenza e ai caselli Asti est e Asti ovest con circolazione consentita solo alle vetture private.
Sulla tangenziale intorno a Bari si segnalano circa trecento tir fermi tra le uscite di Poggiofranco e Carrassi: anche qui viene consentito il passaggio solo alle macchine private ai mezzi di soccorso e alla polizia. Ma nonostante questo si formano lunghe code di vetture.