Carcere a vita senza attenuanti per Salvatore Parolisi. E’ questa la richiesta di pena dei Pm di Teramo nei confronti dell’ex caporale degli alpini accusato di aver ucciso con 35 coltellate la moglie, Melania Rea, il 18 aprile del 2011 nel bosco di Ripe di Civitella. “È quello che ci aspettavamo, la richiesta di un ergastolo senza attenuanti”, ha commentato a caldo l’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, all’uscita dell’aula. Dopo la conclusione della prima parte della requisitoria odierna, successivamente sarà il turno della parte civile, quindi dell’avvocato Gionni che cercherà di ribaltare la tesi dell’accusa. Salvatore Parolisi è arrivato questa mattina, intorno alle 9.15, all’aula “Falcone e Borsellino” al primo piano del tribunale di Teramo. Ad accoglierlo, fuori dal palazzo di giustizia, la solita folla di telecamere e giornalisti e, all’interno, i pm Davide Rosati e Greta Aloisi, gli avvocati della difesa (Walter Biscotti, Nicodemo Gentile e Federica Benguardato), oltre a Mauro Gionni per la parte civile che assiste come detto la famiglia Rea. Inoltre, da Somma Vesuviana, sono giunti in Tribunale anche il padre di Melania, Gennaro, il fratello Michele e la moglie di quest’ultimo, oltre agli zii Gennaro e Teresa. Il processo si svolge a porte chiuse perché con rito abbreviato e proprio per questo non è ancora trapelato molto riguardo la requisitoria dei Pm. Il giudici ha invitato a uscire dall’aula anche i tre periti di parte civile, vale a dire Margherita Carlini, Maria Baldi e Roberta Bruzzone che hanno redatto le perizie per i famigliari Rea. Arrivato il turno della pubblica accusa, i Pm Davide Rosati e Greta Aloisi hanno chiesto l’ergastolo senza attenuanti per Parolisi, anche se secondo l’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, “è quello che ci aspettavamo”. Secondo quanto riporta il sito Tgcom24, il padre di Melania avrebbe detto di non aspettarsi “molto di più di quello che già so: la famiglia Rea la verità la conosce e si è fatta le sue convinzioni”.
Quello che conta, ha poi sottolineato, “è che mia figlia non c’è più, io mi aspetto solo che la giustizia faccia il suo corso. Ma le mie convinzioni non me le tocca nessuno. Quindi, viva la giustizia, viva la magistratura, viva l’Italia”.