Il 22 ottobre la Chiesa cattolica ricorda il Beato Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla. Nato il 18 maggio 1920 a Wadowice in Polonia, a soli nove anni perse la madre Emilia a causa di una malattia cardiaca congenita e una insufficienza renale. Fu l’unico dei suoi tre fratelli a rimanere in vita e suo padre impegnò tutte le sue forze per farlo studiare. All’età di diciotto anni, nel 1938, Karol si trasferì a Cracovia per iscriversi all’università dove studiò lingua e letteratura polacca. Il giovane Karol era molto portato per le lingue, tanto che imparò con facilità molti idiomi tra cui l’italiano, il tedesco, il francese, lo spagnolo, numerose lingue slave e l’ucraino. All’invasione della Polonia da parte della Germania, nel settembre del 1939, insieme a suo padre cercò di fuggire dal paese ma venne ritrovato insieme ad altri fuggiaschi e costretto a tornare indietro. Dopo soli due mesi l’università di Cracovia venne chiusa e Karol andò a lavorare prima in un ristorante come addetto alle consegne e, in un secondo momento, nelle cave di pietra gestite dalla Solvay, dove restò in servizio fino al 1944. Dopo la morte del padre entrò invece in un seminario clandestino, diretto dal cardinale Sapieha, arcivescovo di Cracovia, dato che la Polonia era stata nel frattempo invasa anche dall’Unione Sovietica. Venne ordinato sacerdote nel novembre del 1946: la guerra era finita ed egli poté allontanarsi dalla Polonia. Si recò così a Roma per studiare presso l’Università Pontificia. Ritornò in patria dopo due anni, dopo avere conseguito il dottorato di ricerca. Nel 1958 fu nominato vescovo ausiliare di Cracovia e nel 1963 fu nominato arcivescovo sempre di Cracovia da Papa Paolo VI. Fu in questa veste che Wojtyla partecipò al Concilio Vaticano II. Già durante il suo sacerdozio, poi da vescovo e successivamente da arcivescovo, il futuro Papa fu molto attivo nella sua lotta contro il regime comunista. Alla morte di Paolo VI, nell’agosto del 1978, Wojtyla partecipò al conclave dal quale risultò eletto Papa Albino Luciani, Giovanni Paolo I. Ma, come è noto, papa Luciani morì dopo soli 33 giorni di pontificato e il 28 settembre dello stesso anno, il 1978, cominciò il conclave dal quale risultò eletto come nuovo Papa proprio Karol Wojtyla, che prese il nome di Giovanni Paolo II: era il 16 ottobre. Egli fu il 246esimo vescovo di Roma e il primo Papa non italiano dopo Adriano VI, dopo 455 anni di storia della Chiesa cattolica. Pur essendo straniero e dovendo quindi superare un’iniziale diffidenza soprattutto da parte dei fedeli italiani, Giovanni Paolo II risultò essere uno dei Papi più amati e seguiti della storia della Chiesa cattolica moderna. La sua azione fu molto incisiva soprattutto nei confronti del regime comunista che egli si impegnò da subito a combattere.
Durante i primi anni del suo pontificato e fino al crollo del regime, sostenne con forza il sindacato cattolico polacco di Solidarnosc guidato da Lech Walesa, in seguito insignito del premio Nobel per la pace. Il 13 maggio 1981 subì un attentato quasi mortale da parte di Mehmet Ali Agca, un killer turco che in piazza San Pietro gli sparò due colpi di pistola colpendolo all’addome. Wojtyla fu presto soccorso e sopravvisse, dopo un intervento chirurgico di oltre 5 ore. Il 27 dicembre 1983 decise allora di andare in prigione per incontrare il suo attentatore e dargli il suo perdono: i due parlarono a lungo ma la loro conversazione è sempre rimasta privata. Il Papa, una volta terminato l’incontro, disse: “Ho parlato con lui come si parla con un fratello, al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia. Quello che ci siamo detti è un segreto tra me e lui”. Nel 2000 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi concesse la grazia ad Ali Agca che poi, estradato dall’Italia, fu condotto nel carcere di massima sicurezza di Kartal, in Turchia, dove stava già scontando una pena di dieci anni per un altro assassinio commesso nel 1979. Papa Giovanni Paolo II è stato anche un Papa viaggiatore: furono 170 le sue visite pastorali che lo portarono in ogni angolo del mondo. Morì il 2 aprile del 2005 dopo alcuni giorni di agonia: furono più di tre milioni i pellegrini che vennero a rendere omaggio al papa durante i giorni che precedettero le sue esequie. Il primo maggio del 2011 è stato proclamato Beato dal suo successore, Benedetto XVI.