Il testo del messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace – che si celebrerà come sempre il primo gennaio del nuovo anno – è stato diffuso a tutti i capi di Stato. E’ il testo a firma del Papa, nel quale si leggono parole molto forti nei confronti di eutanasia e aborto: “Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita” dice Benedetto. Ogni lesione alla vita, dice il Pontefice, specie nella sua origine, “provoca inevitabilmente danni irreparabili allo sviluppo, alla pace, all’ambiente”. Il Papa chiama in modo esplicito le cose con il loro nome, quando dice che “codificare in maniera subdola falsi diritti o arbitrii, che, basati su una visione riduttiva e relativistica dell’essere umano e sull’abile utilizzo di espressioni ambigue, volte a favorire un preteso diritto all’aborto e all’eutanasia, minacciano il diritto fondamentale alla vita”. Titolo del messaggio è “Beati gli operatori di pace”: in particolare viene sottolineato il tema della libertà religiosa come via per la pace, un concetto che torna numerose volte nel corso del testo. Tornando invece ad aborto e eutanasia, il Papa domanda come sia pensabile realizzare la pace e lo sviluppo dei popoli e anche la salvaguardia dell’ambiente se non si tutela per prima cosa il diritto alla vita, cominciando dai nascituri. “Coloro che non apprezzano a sufficienza il valore della vita umana e, per conseguenza, sostengono per esempio la liberalizzazione dell’aborto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l’inseguimento di una pace illusoria”, dice ancora il Santo Padre. Benedetto difende il diritto all’obiezione dei medici davanti a leggi che autorizzano aborto ma anche eutanasia: è un’importante cooperazione alla pace, ha detto, che le leggi riconoscano il diritto all’obiezione di coscienza davanti a misure che attentanti alla dignità umana come aborto e eutanasia. Il Papa ha poi parlato dei matrimoni omosessuali, dicendo che il tentativo di equiparare unioni diverse da quelle fra uomo e donna sono una grave ferita alla giustizia e alla pace. “La struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale“, ha detto.
Infine il tema del diritto al lavoro, oggi uno dei diritti sociali maggiormente minacciati, ha spiegato. Il lavoro, dice nel messaggio “viene considerato così una variabile dipendente dei meccanismi economici e finanziari” mentre in realtà bisogna “perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti”. Sono dunque necessarie opere coraggiose e nuove politiche del lavoro per tutti”. I diritti e i doveri sociali infatti sono fondamentali per la piena realizzazione di altri, a cominciare da quelli civili e politici.