Per qualcuno era scontato che il Papa concedesse la grazia al suo ex maggiordomo, condannato in tribunale a diciotto mesi per furti e divulgazione di documenti appartenenti al Papa stesso. Per altri non era invece così scontato dato che il gesto compiuto da Paolo Gabriele era stato di una gravità senza precedenti, dettato, come ha detto lui nella sua difesa, dal desiderio di difendere il Papa stesso e la Chiesa. Motivazioni frutto senz’altro di una personalità non del tutto equilibrata, e che comunque non sono riuscite a fargli risparmiare una severa condanna da parte del tribunale vaticano in cui è stato processato. Il caso infatti non ha riguardato né la magistratura né lo Stato italiano in quanto si è trattato di giustizia dello Stato vaticano. E come capo di questo Stato, Benedetto XVI era l’unico che poteva concedere una eventuale grazia al condannato. Questa mattina il Pontefice si è recato a trovare in carcere l’ex maggiordomo dopo di che è stato diffuso un breve comunicato ufficiale: “Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto visita in carcere al signor Paolo Gabriele, per confermargli il proprio perdono e per comunicargli di persona di avere accolto la sua domanda di grazia, condonando la pena a lui inflitta”. Un incontro che è durato circa un quarto d’ora definito intenso e personale. Un gesto forte e significativo quello della grazia e del perdono, come avvenne già ai tempi di Giovanni Paolo II che si recò in carcere per perdonare di persona il suo attentatore, il turco Alì Agca. Essendo però il terrorista stato arrestato dalle autorità italiane il Papa allora non poté concedere la grazia ma solo il perdono cristiano. Tornando invece a Paolo Gabriele, sarà scarcerato ma non potrà tornare a vivere in Vaticano ma il perdono papale gli potrà permettere di tornare a vivere altrove con la sua famiglia. La segreteria vaticana ha spiegato infatti che il Papa desidera offrire all’ex maggiordomo la possibilità “di riprendere con serenità la vita insieme alla sua famiglia”. Padre Lombardi capo ufficio stampa del vaticano ha poi commentato che la bella conclusione di una vicenda triste possa portare adesso a un ravvedimento dell’ex maggiordomo: “si spera in premesse per atmosfera di serenità e per riprendere il cammino”.
Così poi la santa sede ha spiegato il senso del gesto compiuto: “La concessione della grazia è stata un gesto paterno verso una persona con cui il Papa ha condiviso per alcuni anni una quotidiana familiarità”. E’ stato graziato anche Claudio Scarpelletti tecnico informatico condannato per favoreggiamento: aveva subito una condanna a due mesi con sospensione condizionale.