Alemanno continua ad attaccare. Cambia obiettivo, ma le polemiche continuano a essere del medesimo tenore delle precedenti. Il sindaco di Roma si è chiesto se dietro l’enfatizzazione sui giornali dell’emergenza neve che ha paralizzato la capitale non vi sia una qualche strategia nordista per mettere in cattiva luce Roma. In questi giorni la Città si sta candidando per le Olimpiadi e lo stesso premier Monti si sta accingendo a decidere se sia il caso o meno di ritirare la candidatura. In un contesto di emergenza economica tale come quello in cui ci troviamo, accollarsi l’onere di predisporre un evento talmente impegnativo rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio. In buona sostanza, l’Italia rischia di arrivare impreparata all’appuntamento e di fare l’ennesima brutta figura. «Lo ripeto, non vorrei ci fosse l’ennesimo tentativo di infangare Roma, di dire che la città non è in grado di autogestirsi. In realtà Roma ha superato l’emergenza molto prima di altri territori», ha affermato Alemanno. Nel frattempo, il deputato del Pd Massimo Pompili ironizza chiedendosi se la prossima volta Alemanno non darà la colpa a Barack Obama mentre il senatore leghista Roberto Castelli fa presente che sarebbe sufficiente ammettere che Roma, in quanto città mediterranea, semplicemente non era abituata all’emergenza. Ieri, intanto, il premier Monti ha visto i ministri e il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli. Per il week end è prevista, infatti, un’altra ondata di maltempo e occorre capire il da farsi. Nei confronti dei ministri, il premier ha rivolto un invito a impegnarsi ciascuno le proprie competenze. Nell’incontro con Gabrielli, ascoltato anche in commissione in Senato, si è cercato di capire le cause dell’inefficienza del dipartimento da lui guidato. Alla riunione erano presenti anche il ministro dell’interno, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e il viceministro dell’Economia. Presenza non causali. Gabrielli, infatti, ha lamentato il fatto che la legge 10 del 2011 rende di fatto inoperativa la Protezione civile, un «tir con il motore di una 500», l’ha definita in Senato.
Per questo, Monti, alla presenza dei ministri competenti, ha deciso di dargli massima copertura politica e finanziaria. Gabrielli, sempre in Senato aveva fatto presente che «indubbiamente la Protezione civile ha delle criticità». Poi, aveva aggiunto: «toglieteci gli orpelli e lasciateci l’essenza della Protezione civile».