E’ di sei morti, una cinquantina di feriti e migliaia di sfollati, più numerosi e ingenti danni a abitazioni ed edifici storici, il bilancio del terremoto di magnitudo 6 avvenuto alle 4.04 di oggi in Emilia-Romagna. Le vittime sono quattro operai rimasti schiacciati sotto il crollo di diversi capannoni industriali nella zona di Sant’Agostino, una donna tedesca di 37 anni morta a causa di un malore e un’anziana deceduta sotto il peso delle macerie della sua abitazione. Gli sfollati sono oltre tremila e il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, a cui il premier Monti ha conferito i poteri per coordinare i soccorsi, ha fatto sapere che sono stati registrati «danni importanti, seri e diffusi sul territorio». Il Consiglio dei ministri convocato per martedì dovrà dichiarare inoltre lo stato di emergenza nelle zone colpite dal violento sisma. Lo stesso presidente del Consiglio ha annunciato il suo rientro anticipato in Italia dagli Stati Uniti: «Tenuto conto del tragico evento di Brindisi e del terremoto in Emilia Romagna- ha detto Monti -, ho deciso di partecipare solo alla fase iniziale del vertice Nato e poi di partire per essere in Italia domani in mattinata». Monti ha anche espresso tutta la sua «vicinanza alle popolazioni delle zone colpite e il mio sentito cordoglio alle famiglie delle vittime. Per il tramite del sottosegretario Antonio Catricalà ho delegato il Prefetto Franco Gabrielli a coordinare i soccorsi e l’assistenza alle popolazioni. Attraverso di lui siamo in stretto contatto con le operazioni di soccorso. Sarà fatto tempestivamente tutto quello che è necessario nelle circostanze». Attraverso una nota diffusa dal Quirinale è giunto anche il pensiero del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Il Capo dello Stato – si legge nella nota – ha chiesto ai Prefetti di esprimere la propria solidarietà alle comunità coinvolte e la sua commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime, rappresentando al tempo stesso il suo vivo apprezzamento a coloro che sono impegnati sul territorio nelle operazioni di soccorso e nella gestione dell’emergenza». IlSussidiario.net ha raggiunto telefonicamente Davide Urban, direttore di Ascom Confcommercio Ferrara che ha vissuto in prima persona quei lunghi secondi di paura e che dalle prime ore di questa mattina sta tentando in ogni modo di rendersi il più utile possibile per dare una mano agli sfollati: «Questa notte abbiamo vissuto momenti di grande paura – ci dice Urban -, verso le 4 quando si è verificata la scossa più forte. Siamo scesi in strada il più in fretta possibile con i bambini e già dalle sei di mattina io e i miei colleghi ci siamo messi al telefono per contattare e verificare eventuali danni e feriti tra gli amici e i nostri imprenditori associati, soprattutto nei paesi dove è stato registrato l’epicentro, quindi Bondeno, Sant’Agostino e Renazzo. Sono tutti paesi che si trovano a pochi chilometri dalla città di Ferrara e sono venuto purtroppo a conoscenza di diverse situazioni anche gravi, in cui persone hanno dovuto appurare il crollo della propria attività commerciale o ingenti danni alle abitazioni.
La situazione è quindi veramente difficile, ma stiamo facendo il possibile per renderci utili. Abbiamo immediatamente messo a disposizione dei nostri soci un numero di telefono per poter raccogliere le maggiori esigenze e dalle prime ore della mattina abbiamo già ricevuto tantissime richieste di aiuto e di intervento. Ci siamo messi in contatto con la Protezione civile, cominciando con il mettere a disposizione prodotti alimentari di prima necessità di cui c’era bisogno, mentre da poco abbiamo messo a disposizione delle camere per tutti coloro che questa notte non andranno a dormire nelle proprie abitazioni, grazie all’aiuto di diverse strutture alberghiere e appartamenti che normalmente vengono affittati per le vacanze». Davide Urban conclude quindi questa breve testimonianza con un messaggio di speranza, cercando di vedere anche dove sembra che non ci sia un aspetto positivo: «La scossa non è durata molto, in caso contrario i danni sarebbero stati probabilmente molto più ingenti. Adesso più che mai è necessario che, soprattutto chi come noi non è rimasto colpito pesantemente dal sisma, si attivi il più possibile per dare una mano a tutti coloro che ne hanno bisogno, seguendo le indicazioni delle Forze dell’Ordine e della Protezione civile, cercando di rendersi il più utile possibile».
(Claudio Perlini)