Italia del nord nella paura, nella notte fra il 19 e il 20 maggio. Una scossa fortissima che ha svegliato le persone in una zona davvero ampia, che praticamente ha interessato l’intera Pianura Padana, da Milano fino alle Marche. Una scossa che ha raggiunto un picco di ben 5.9 gradi della scala Richter con le conseguenze più disastrose nel territorio compreso fra la provincia di Modena e quella di Ferrara. Al momento risultano quattro morti, tra cui alcuni operai che lavoravano al turno di notte di una fabbrica, e almeno cinquanta feriti. La scossa a cui sta seguendo in queste ore uno sciame sismico che continua a spaventare la popolazione anche si di dimensioni più ridotte come magnitudo, ha provocato danni ingenti, soprattutto tra gli edifici storici: molte chiese sono state infatti semi distrutte. La città di Ferrara ha subito danni non da poco, e la gente ha passato la notte per le strade. IlSussidiario.net ha raggiunto la dottoressa Adriana Tassi residente di Ferrara che come tutti i suoi concittadini ha abbandonato la propria abitazione al momento della scossa. “Stavo dormendo, mi sono alzata” ci ha detto “vestita, preso kit di sopravvivenza compresa la Madoninna di Lourdes che mi sono trovata davanti in terra perché era caduta, e sono uscita”. La sua abitazione fortunatamente non ha subito danni, essendo una villetta di soli due piani e di recente costruzione. La sua abitazione in campagna però ne ha subiti parecchi, come le molte case di più antica costruzione. “Ho telefonato immediatamente a mia nonna e suonato da mia zia che abita sotto di me. So di molti interni di abitazioni inagibili, ma la mia fortunatamente no per ora”. La preoccupazione però rimane alta: “La Protezione civile ci ha detto di stare fuori delle case almeno fino alle dieci di stamane. Stanotte hanno detto che passavano auto della protezione civile a dare informazioni e soccorso, ma nella zona dove abito io non è passato nessuno. Adesso andiamo via da Ferrara, mio padre mi ha detto che è meglio che passo la giornata fuori, sui Colli Euganei, fino a quando la situazione non si stabilizza. Adesso ho notato che la scala che conduce al secondo piano scricchiola e si muove, cosa che prima della scossa non faceva”. Ecco quanto ci ha detto in conclusione: “E’ il più forte terremoto della Storia a Ferrara e Modena. Non si era mai verificato un epicentro sulla pianura tra Ferrara e Modena così violento”.