Silvio Berlusconi e il figlio Piersilvio sono stati assolti nel processo sulla compravendita dei diritti televisivi di Rti in cui erano accusati di frode fiscale. Una sentenza di non luogo a procedere è invece quanto è scaturito oggi: i fatti relativi al 2004 infatti non sussistono mentre per quelli del 2003 non si procede per prescrizione dei reati. Assolto anche il produttore televisivo americano Frank Agrama. Silvio Berlusconi risultava già essere stato prosciolto, lo scorso ottobre, in un precedente filone dell’inchiesta: l’attuale è stata seguita dal tribunale romano perché la Rti, la società di proprietà di Mediaset coinvolta nel caso, aveva sede legale a Roma. Gli imputati erano accusati di presunta frode fiscale pari a 20 milioni tramite false fatturazioni del valore di 220 milioni. Gli imputati, secondo quanto sosteneva l’accusa, avrebbero evaso le imposte sui redditi con un sistema di frode facendo in pratica una sovrafatturazione dei diritti di trasmissione di film e fiction comprate da case produttrici statunitensi. In pratica i diritti acquistati venivano gonfiati tramite società di comodo che avrebbero fatto capo al produttore americano Agrama e ad altri personaggi. Avveniva poi un sistema di triangolazione con aziende aventi sede nell’Estremo oriente e i capitali tornavano in Italia. Si poteva cioè, sempre secondo l’accusa, scaricare cifre molto più alte di quelle effettive. In questo modo poi si sarebbero creati dei fondi neri. L’assoluzione e il non procedere riguarda anche tute le altre persone coinvolte e cioè un nutrito gruppo composto da dirigenti di Mediaset Pasquale Cannatelli, l’ex ad di Rti Andrea Goretti, i manager Rti Gabriella Ballabio, Daniele Lorenzano, Giorgio Dal Negro, Roberto Pace e Guido Barbieri, i manager cinesi Paddy Chan e Catherine Hsu Chun. Soddisfazione da parte dei legali dell’ex capo del governo che hanno detto la tesi accusatoria è stata interamente sconfessata. “E’ una sentenza di proscioglimento in piccola parte per prescrizione e in massima parte perché i fatti non sussistono, per tutti e quattro i capi di imputazione” hanno aggiunto.



Le motivazioni della sentenza saranno depositate fra trenta giorni. Secondo gli avvocati difensori, esse apapiono già evidenti al momento.

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