La situazione, già di per sé incandescente, si è resa ieri esplosiva quando gli operai dell’Ilva di Taranto hanno trovato i varchi di accesso chiusi, con i cancelli sigillati da anelli e con delle lamiere appoggiate. Senza che, oltretutto, la direzione abbia dato alcune spiegazione del gesto. Il che, ha spinto la Fim-Cisl a indire uno sciopero a oltranza. La manifestazione, secondo il prefetto di Taranto, Claudio Sammartino, starebbe provocando problemi di sicurezza per l’impianto. Per questa sera alle 19.30, invece, è stato convocato un vertice d’urgenza a Palazzo Chigi per definire il futuro dell’azienda. In particolare, il timore dei lavoratori dello stabilimento è di essere lasciati a piedi e che la fabbrica, semplicemente, chiuda. Nonostante i processi avviati in questi mesi, quali il decreto che, dopo i vari sequestri della magistratura, avrebbe dovuto consentire la parziale riattivazione della produzione. Non un caso che il segretario della Cgil, Susanna Camusso, abbia chiesto al governo di trovare una via d’uscita nel caso in cui la proprietà decidesse di defilarsi. «Se l’azienda non rispetta i suoi impegni noi riproporremo il tema che l’impianto di Taranto è troppo importante per poter semplicemente lasciare ad una famiglia la decisione sulla siderurgia italiana», ha dichiarato. Anche il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha espresso analoghe preoccupazioni, citando le parola del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi. Angelletti ha fatto presente che il rischio di una catastrofe occupazionale ed economica sta aumentando. L’auspicio, da parte del leader sindacale, è che il vertice possa, almeno, «porre le premesse per un cambiamento di rotta: ce n’è l’assoluta necessità non solo per i lavoratori e i cittadini di Taranto, ma anche per il Paese».L’incontro è stato fortemente voluto da Mario Monti ed è stato convocato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. Oltre a costoro, saranno presenti anche il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, quello dello Sviluppo Economico Corrado Passera, il titolare dell’ambiente Corrado Clini, i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante.



Infine, ci saranno anche i rappresentanti degli enti locali, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno e il presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Florido.

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