E’ di oggi la dichiarazione di Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, secondo la quale il Papa potrebbe decidere per la pubblicazione di un motu proprio, ovviamente prima dell’inizio della Sede vacante.
Il motu proprio – tecnicamente un documento o una decisione che nasce dall’iniziativa del Papa senza che questi siano proposti da alcun organismo della Curia Romana – riguarderà alcuni punti della Costituzione apostolica sul Conclave che sono stati presentati nel corso degli ultimi anni. Non è stato precisato se verrà fornito qualche dettaglio sul tempo di inizio del Conclave. Padre Lombardi ha aggiunto che il motu proprio prevede lo studio di alcuni punti che devono essere armonizzati con un altro documento riguardante il Conclave, l’Ordo Rituum Conclavis.
A tale proposito Ambrogio Piazzoni, vice prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, ha commentato facendo un esempio: “Se Papa Benedetto alle 19.59 del 28 febbraio dovesse decidere nuove regole sarebbero quelle a dover essere seguite per il prossimo conclave”. La decisione poi di rendere noto il documento e il modo spetteranno unicamente al Pontefice. Il cardinale Angelo Amato, 75 anni, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, ha infine commentato questo momento di cambiamento in attesa della Sede vacante: “Io mi sento molto sereno sia perché il Santo Padre ha preso la sua decisione con estrema tranquillità, anche se poi ha fatto molto notizia sui media, sia perché il Signore provvederà alla sua Chiesa in maniera straordinariamente positiva. Chiunque succederà a Benedetto XVI sarà assistito dalla grazia di Dio e farà bene“.
Il cardinale Amato è uno dei cardinali che durante il prossimo conclave eleggeranno il successore di Benedetto XVI. In merito alle dimissioni del Papa e alle critiche che le hanno accompagnate, il cardinale ha ulteriormente dichiarato: “Io non sto dietro a tutto il chiacchiericcio di fuori altrimenti non ne veniamo a capo. Sono tutte falsificazioni“.
Un testo al quale il Papa si stava dedicando negli ultimi tempi era una enciclica sulla fede, ma, ha spiegato Lombardi, essa non vedrà la luce dato che la sua lavorazione è ancora troppo indietro.
E’ possibile che i testi già scritti da Benedetto XVI vengano pubblicati successivamente in una forma diversa da quella dell’enciclica.
In tal caso Ratzinger lo farà valutando l’impatto che questa pubblicazione potrebbe avere sull’operato del suo successore.