La Guardia di finanza ha eseguito un sequestro probatorio di titoli bancari equivalenti al valore di 40 milioni di euro, oggetto di scudo fiscale. Si tratta di liquidità e titoli il cui sequestro è stato messo in atto nei confronti di banche e fiduciarie in ordine all’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Nel dettaglio si tratta di fondi delle operazioni in derivati con le banche estere Dresdner e Lutifin. Allo stesso tempo vengono confermate le ipotesi di reato che coinvolgono gli ex vertici del MPS: Mussari, Vigni e Prindoni tra le altre cose sono indagati adesso anche per falso in prospetto. Proprio oggi poi è stato interrogato l’ex direttore generale Antonio Vigni, un interrogatorio lungo ben otto ore mentre il consiglio di amministrazione si riuniva per fare il punto sull’intera faccenda dei derivati. Mussari invece aveva fatto sapere nei giorni scorsi di essere disposto a parlare con i magistrati anche se non ha indicato la data del suo interrogatorio. Per Mussari si ipotizza adesso il reato di falso in prospetto e manipolazione del mercato per gli aumenti di capitale stabiliti nel 2008 e nel 2011. Dicono i magistrati che “non venivano descritti, in particolare, in modo compiuto, i Fresh 2008 e non erano descritti i contratti di total return swap sottoscritti da Fondazione Mps”. Gli indagati esponevano quindi “false informazioni e occultavano notizie in modo idoneo a indurre in errore i destinatari del prospetto”. Inoltre si parla apertamente di azione di ostacolo nei confronti di Bankitalia durante l’acquisto di Antoinveneta: sono infatti indagati per “concorso in ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza”. Avrebbero cioè tra le altre cose tenuto nascosto a Bankitalia “la sussistenza di una indemnity a firma di Marco Morelli rilasciata il 15 aprile 2008 a favore di JP Morgan”. Al proposito si viene poi a sapere che la Fondazione Monte dei Paschi di Siena che ha il controllo di Mps con una quota del 37,5% aveva qualche tempo fa fatto un esposto contro ignoti per fuga di notizie e pubblicazione di documenti riservati.
Ieri invece l’attuale presidente di MPS Alessandro Profumo intervenendo al programma Otto e mezzo ha voluto dire come la banca non sia interessata da un buco finanziario “ma che si tratta di operazioni che hanno spalmato una perdita nel tempo: se domani decideremo di rivedere il bilancio e il cda sarà d’accordo la perdita andrà immediatamente nei bilanci, poi nel tempo recuperemo la somma”.