Il nome non tradisca. Il cardinale Scherer proviene non dalla Vecchia Europa ma da una delle zone più vive per il cattolicesimo, ossia l’America Latina. E precisamente da San Paolo, in Brasile, di cui è arcivescovo. Le sue origini tedesche mitigano l’espansività sudamericana, ma il cardinale Scherer è ben immerso nella realtà piena di contraddizione del suo Paese. E anche di quella della Chiesa cattolica. È infatti membro della Commissione cardinalizia di Vigilanza dello Ior e del Consiglio dei cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede e quindi conosce bene la cassaforte della Santa Sede, da sempre, ma specialmente negli ultimi tempi, al centro di controverse vicende. E, pur non facendone parte, conosce sufficientemente bene gli ingranaggi e i meccanismi della curia per essere in grado di governarla e riformarla senza, tuttavia, rompere con il passato. Mastica le dottrine della Teologia della liberazione e sa apprezzarne gli aspetti positivi senza lasciarsi trarre in derive eterodosse.



Nato il 21 settembre 1949 a São Francisco, Pedro Odilo Scherer è stato nominato sacerdote il 7 dicembre del 1976. Rettore dal 1977 al 1978 del Seminario diocesano São José a Cascavel, ha insegnato, successivamente, filosofia e teologia. Tra il 91 e il 92 è stato rettore del Seminario teologico di Cascavel, mentre fino al 93 è stato direttore e professore del centro interdiocesano di teologia. Dopo essersi specializzato presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, ha potenziato le sue attività nel campo dell’insegnamento. Il 28 novembre 2001 è stato nominato ausiliare dell’arcivescovo di São Paulo. Al 21 marzo 2007 risale invece la nomina a titolare della stessa arcidiocesi. È stato creato cardinale da Benedetto XVI nel Concistoro del 24 novembre 2007, del Titolo di Sant’Andrea al Quirinale.

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