Il preside sotto accusa per aver imposto il divieto di fare il presepe nell’istituto De Amicis di Bergamo, ha fatto parziale marcia indietro. In una conferenza stampa di due giorni fa insieme al sindaco di Bergamo Giorgio Gori e al parroco di Celadina don Mario Carminati ha infatti concesso che il presepe si possa fare se la maggioranza di studenti e famiglie sono d’accordo, ma solo in quelle che lui definisce “micro comunità di classe”. Insomma un presepe ben nascosto dentro ogni singola classe invece del classico presepe che si trova negli atri di tutte le scuole, a significare la decisione della scuola stessa di rappresentare il Natale cristiano. Don Carminati dal canto suo ha chiesto di evitare di strumentalizzare la vicenda: “altrimenti diventiamo noi gli integralisti che fanno le crociate”. Giorgio Gori invece già su facebook aveva difeso la libertà di fare il presepe: “Rispetto la scelta del preside, ma dico la mia: laicità non è azzerare le differenze, ma dare voce a tutti. Un presepe non offende nessuno”.