Ha lasciato di stucco la notizia della lettera inviata ai genitori di Marco Vannini da Viola Giorgini, indagata per omissione di soccorso. Nella missiva, la ragazza, presente nella casa della famiglia Ciontoli dove avvenne il delitto la sera dello scorso 17 maggio, riferendosi alla famiglia della giovane vittima sperava in un perdono da parte loro. La giovane si ritiene in parte responsabile di quanto accadde nella villetta di Ladispoli? Non ha sorpreso la reazione dei genitori di Marco Vannini che hanno ritenuto offensive le modalità scelte da Viola per far recapitare la sua lettera. Secondo la famiglia del giovane bagnino ventenne, la scelta della raccomandata con ricevuta di ritorno avrebbe permesso alla Giorgini di tenere traccia del loro gesto. Non è tutto: per i genitori di Marco Vannini, le parole della fidanzata di Federico Ciontoli sono state “generiche e aride”. L’intenzione di Marina e Valerio Vannini sarà quella di rispondere con toni tutt’altro che sereni, sottolineando come a parti inverse il figlio Marco avrebbe certamente agito in modo diverso.
Dopo otto mesi dal terribile omicidio di Marco Vannini, una delle persone presenti nella villetta di Ladispoli lo scorso 17 marzo ha deciso di rompere il silenzio. Lei è Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli, la quale si trovava in casa la sera in cui Marco perse la vita, in seguito ad un colpo di pistola esploso da Antonio Ciontoli. Insieme all’intera famiglia, anche Viola è finita nel registro degli indagati, ma con la “sola” accusa di omissione di soccorso. Nella giornata di ieri, 28 gennaio, i genitori di Marco Vannini hanno ricevuto una sua lettera, inviata a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. Il suo, è stato un mero tentativo di cercare un approccio con la famiglia del ragazzo di Cerveteri morto in circostanze ancora per nulla chiare. “So che quando arriverà questa lettera vi farà arrabbiare”, ha esordito Viola nella missiva recapitata ai genitori di Marco Vannini. Nella lettera, la fidanzata di Federico Ciontoli spera di avere la possibilità da parte dei signori Vannini, di potere un giorno (“quando tutto sarà finito”) fornire loro delle spiegazioni. Un aspetto importante emerso dalle parole scritte dalla ragazza ed inviate tramite raccomandata alla famiglia del bagnino ucciso nella villetta dei Ciontoli, è la forma al singolare usata dalla stessa Viola per rivolgersi a Marina e Valerio Vannini. La missiva chiudeva con una richiesta mista ad una speranza: “Spero che mi perdonerete”. Ricordiamo che Marco Vannini, secondo i risultati dell’autopsia, avrebbe potuto salvarsi se solo i soccorsi fossero stati avvertiti tempestivamente dalla famiglia Ciontoli (interamente indagata per omicidio volontario) e dalla stessa Viola, anche lei presente la tragica sera del 17 maggio scorso.