È stata una giornata di ordinaria follia quella avvenuta a Mestre, dove un gruppo di bulli ha massacrato un ragazzo di 18 anni, “colpevole” di aver difeso il fratellino. I due erano seduti in un bar di Mestre e stavano facendo dei giochi di prestigio quando sono stati avvicinati da un gruppo di ragazzi che ha iniziato a prendere in giro il fratellino di Luca (questo il nome del 18enne picchiato). Quest’ultimo ha preso le difese del piccolo e, in tutta risposta, è stato brutalmente picchiato con calci e pugni: il ragazzo, che soffre anche di attacchi epilettici, ha riportato una commozione cerebrale ed è stato trasportato all’ospedale, dove è stato medicato. Non è in pericolo di vita. Le forze dell’ordine stanno cercando di scoprire chi fossero i ragazzi che hanno dato vita al pestaggio – avvenuto in pieno giorno e sotto gli occhi di tutti. Una vicenda incresciosa, che mostra come il bullismo sia ormai un fenomeno crescente in ogni regione d’Italia.
Il bullismo è ormai un fenomeno in crescita e quello accaduto oggi a Mestre è solo l’ultimo degli atti di violenza perpetrati da bande di giovanissimi. Solo nel 2015, sempre a Mestre, un altro gruppo di ragazzi aveva picchiato dei giovani più piccoli perché colpevoli di aver incrociato il loro sguardo. È notizia di oggi invece che un ragazzo di quindici anni è stato addirittura posto agli arresti domiciliari per continue vessazioni nei confronti dei suoi compagni di classe. Un ragazzino di 16 anni è stato invece denunciato nei giorni scorsi a Taranto: considerato il “baby boss” della zona, rapinava i vari negozi della sua città. Gli atti di bullismo ormai avvengono non solo più a scuola, ma anche per strada e spesso ne sono vittime ragazzi inconsapevoli che non hanno in realtà fatto nulla per scatenare la rabbia degli aggressori, il cui unico scopo è picchiare e umiliare soggetti più deboli. Fortuna che, in alcuni casi, vengono arginati.