La vicenda che ha visto una donna incinta 33enne, Simona Othman, perdere il suo bambino dopo essere stata precedentemente dimessa dal Pronto Soccorso di Melegnano è destinata a far discutere. Non è un caso se è in corso un’inchiesta e se anche della Salute, Beatrice Lorenzin ha disposto l’invio di una task force al fine di fare chiarezza su quanto accaduto. Secondo i primi accertamenti il bambino potrebbe essere morto soffocato dal cordone ombelicale ma solo l’autopsia potrà confermarlo. Intanto, come riporta Corriere.it, i genitori del piccolo morto non si danno pace e dopo una gravidanza vissuta nel migliore dei modi, la perdita del loro futuro figlio del quale avevano deciso già il nome e preparato la cameretta per accoglierlo resta inspiegabile. Gli avvocati Antonino Gugliotta e Simone Briatore hanno fatto sapere l’intento di voler fare chiarezza: “Vogliamo sapere se ci sono delle responsabilità e quali. Faremo di tutto per accertarlo”. Ed è esattamente lo stesso desiderio della famiglia – a partire dalla madre, ora sotto sedativi – che ha commentato: “Nulla ci potrà restituire il piccolo Jonathan. Ma cerchiamo la verità”.
Potrebbe essere un nuovo caso di malasanità quanto accaduto a Melegnano, nel Milanese, dove una donna incinta ha perso il bambino dopo essere stata dimessa al termine di una visita al Pronto Soccorso. A riportare la tragica vicenda sulla quale è ora in corso un’inchiesta è il quotidiano online Repubblica.it, il quale ha raccontato quanto avvenuto nelle passate ore presso il nosocomio alle porte di Milano. Il parto era previsto tra pochi giorni, esattamente il prossimo 18 gennaio, ma la futura madre 33enne, lo scorso lunedì aveva iniziato ad avvertire che qualcosa non andava come avrebbe dovuto, decidendo così di recarsi in ospedale. A causa di forti dolori alla pancia, si era recata presso il Pronto Soccorso del Vizzolo Predabissi di Melegnano, dove sarebbe stata rassicurata circa le sue condizioni di salute e quelle del piccolo, per poi essere successivamente dimessa. Poche ore dopo però, la donna sarebbe tornata al Pronto Soccorso con sospette perdite di sangue. Da qui la decisione di ricoverarla e di procedere con un parto anticipato, inizialmente tentato per vie naturali, poi con un cesareo d’urgenza. Qualcosa tuttavia sarebbe andato storto in quanto il piccolo è morto, forse soffocato dal cordone ombelicale. Ovviamente la giovane coppia di genitori, ancora sconvolta dalla perdita del loro figlio, ha denunciato l’accaduto sul quale ora indaga la procura di Lodi. L’intento è quello di capire se dietro la perdita del bambino ci siano delle responsabilità da parte dell’ospedale di Melegnano e soprattutto se un intervento più rapido avrebbe potuto salvare il neonato. La procura a tal fine ha disposto gli opportuni esami autoptici, mentre è in corso il lavoro della magistratura. Dal canto suo, la direzione della struttura si è intanto difesa assicurando le adeguate “cure tempestive” destinate alla donna incinta 33enne ed al suo bambino.