Uno dei delitti italiani rimasti ancora senza risposta. La vita di Maria Ungureanu si spegne lo scorso giugno e con lei scivola via anche il segreto su quanto le è accaduto. Chi è il suo assassino? Le tesi di accusa e difesa, com’è prevedibile, si scontrano anche su questo elemento ma non solo. A Supporto did Daniel Ciocan e la sorella Cristina, gli unici indagati per ora per l’omicidio, la criminologa Ursula Franco. La specialista ha precisato in una recente intervista che “nessuno degli elementi raccolti dalla procura ha mai provato che Maria sia stata uccisa”. Secondo il suo punto di vista, gli inquirenti potranno chiudere il caso solo quando avranno interrogato le amiche che si trovavano con Maria Ungureanu la notte del suo delitto. In particolare, sarebbero spiccate le dichiarazioni di una ragazzina, che potrebbe indirizzare le autorità verso i veri responsabili, “non su due persone completamente estranee ai fatti quali sono i fratelli Ciocan”, continua la Franco al Corriere di Caserta.
Sul giallo attorno alla morte di Maria Ungureanu, la piccola di quasi dieci anni trovata senza vita nella piscina di un resort a San Salvatore Telesino (Benevento) lo scorso 19 giugno, da diverse settimane era calato il silenzio. Ora i riflettori tornano ad accendersi con importantissime novità che potrebbero nel giro di poco tempo portare alla definitiva chiusura del caso e all’individuazione dell’assassino. Finora, come sappiamo, a finire nel registro degli indagati erano stati l’amico di famiglia Daniel Ciocan, accusato di omicidio e violenza sessuale e la sorella Cristina, accusata di concorso in omicidio e per aver coperto il fratello. Il settimanale Giallo, nel riprendere il caso, ha riportato in esclusiva un’indiscrezione che rappresenterebbe un’anticipazione di ciò che potrebbe accadere nei prossimi giorni. Gli inquirenti non avrebbero più dubbi: l’assassino della piccola Maria Ungureanu sarebbe proprio Daniel Ciocan, sin dall’inizio il sospettato numero uno. Secondo gli investigatori, il romeno 21enne si trovava proprio sul luogo del delitto mentre Maria veniva gettata nella piscina dove è annegata, al culmine dell’ennesimo tentativo di violenza al quale la piccola si sarebbe negata. Non si esclude inoltre che Ciocan possa aver agito con la complicità di due connazionali. Ma cosa avrebbe portato gli inquirenti a non nutrire più dubbi sulla sua colpevolezza in merito all’omicidio di Maria Ungureanu, anche lei di origini romene e giunta nel nostro Paese solo da pochi anni? La prova definitiva l’avrebbero fornita i Ris di Roma e consisterebbe nella presenza di cinque macchie di cera rinvenute sui pantaloni dell’indagato e compatibili con la cera di cui sono fatte le candele utilizzate nel resort, divenuto il luogo del delitto della bambina. Alcuni testimoni, inoltre, avrebbero confermato che gli stessi pantaloni sarebbero stati indossati da Daniel Ciocan la sera dell’omicidio di Maria Ungureanu. “Il cerchio è chiuso. L’assassino è lui”, avrebbero riferito gli inquirenti come riportato dal settimanale diretto da Andrea Biavardi. Le macchie di cera sarebbero solo l’ultimo tassello di un quadro accusatorio gravissimo a carico di Daniel Ciocan e che avrebbe spinto la Procura a chiedere l’arresto del giovane per il delitto di Maria Ungureanu. A non avere più dubbi sulla sua colpevolezza, alla luce degli elementi finora raccolti è anche l’avvocato Fabrizio Gallo che assiste la famiglia della vittima e che al settimanale Giallo ha dichiarato: “Gli elementi finora raccolti dagli inquirenti sono tutti contro l’indagato. Siamo convinti che a uccidere la bambina sia stato Ciocan. Finora non ha fatto altro che mentire”. Dello stesso parere sarebbero anche gli inquirenti.