Ci sono cimiteri grandi come città, le città dei morti vengono infatti chiamati. Decine di migliaia di tombe, che si sono accumulate nel corso dei secoli visto che si usano ancora camposanti costruiti nell’800. Il cimitero Maggiore di Milano è un buon esempio di questa grande distesa, anche se trovandosi in periferia, ancora in mezzo ai campi, può godere ancora di un certo spazio futuro. Ma molti si trovano ormai intrappolati nelle città che vi sono cresciute intorno, e non si possono più espandere. Non rimane neanche posto per i loculi, i muri con le buche dove infilare le casse. Normalmente, almeno in Europa, gli spazi dove vengono deposte le casse, vengono riutilizzati ogni 15, 20 anni, di solito mettendo i pochi poveri resti in loculi, ma come dicevamo lo spazio sta finendo. E’ così che già in diverse città del mondo si sta utilizzando un nuovo sistema di camposanto: verticale. Una sorta di grattacielo dei morti, un camposanto verticale invece che il noto giardino verticale milanese. Di sicuro in questo modo i cimiteri non passeranno inosservati, dato che invece che essere uno spiazzo verde pianeggiante, in questo modo troneggiano alti nel cielo. L’alternativa è trovarsi come a Hong Kong, dove i colombari pubblici sono ormai tutti esauriti e le ceneri di centinaia di migliaia di trapassati sono gettate malamente nei loro vasi nelle cantine e nei sottoscala. I prezzi poi, vista la poca disponibilità, sono diventati carissimi e seppellire un proprio caro non è un lusso per tutti. A Londra è stato calcolato che nel 2050 ci sarà bisogno di uno spazio per seppellire i morti pari a sei volte la grandezza attuale di New York.
Un cimitero verticale esiste anche in Italia, a Verona, ma altri ce ne sono a Oslo, Città del Messico, Bombay e Parigi. Il più alto al mondo è quello di Santos in Brasile, un grattacielo di 32 piani che ospita fino a 14mila defunti. Nel palazzo stanze per la veglia, cripte, una cappella e naturalmente un bel bar sul tetto da dove si gode una magnifica vista. In realtà sembra più un albergo di lusso che un cimitero. A ogni piano file numerate di 150 tombe: i posti sono dati solo in affitto perché dopo circa tre anni, quando un corpo si è ormai decomposto, i resti vengono trasferiti nell’ossario. Così si fa spazio per un altro “cliente”. I corridoi sono dotati di grandi finestre da cui si ammira la città. In Israele, dove lo spazio è poco, si sta progettando il più grande cimitero verticale al mondo capace di ospitare 250mila tombe