Nell’epoca storica in cui (presunti) diritti si ottengono e si proclamano vietando i diritti di chi la pensa diversamente, non poteva mancare il divieto di usare frasi e proverbi in cui gli animali sono “insultati”. Prima sono stati i sostenitori dei diritti gay a chiedere che venisse eliminato ogni riferimento al genere maschile e femminile per non offendere gli omosessuali o i transgender, adesso arrivano gli amanti degli animali e i vegani. Secondo una docente dell’università di Swansea, Shareena Hamza, andrebbero eliminate o quanto meno cambiate tutte quelle frasi che fanno parte del linguaggio comune e che usano gli animali. Ad esempio “prendere – nel senso di uccidere – due piccioni con una fava”. Anche l’innocua “prendere il toro per le corna” non andrebbe bene così come “colpire un cavallo morto”.
ANIMALISTI IN ‘DIFESA’
Tutte frasi, dice la docente, che devono passare di moda per evitare di offendere gli amanti degli animali. Si potrà dire invece di “prendi il toro per le corna”, “prendi il fiore dalle spine”. La dottoressa Hamzah dice anche che l’influenza del veganismo aumenterà la consapevolezza della crudeltà sugli animali e spingerà le persone ad usare metafore meno carnivore. “Se il veganismo ci costringe a confrontarci con le realtà delle origini del cibo, allora questa maggiore consapevolezza si rifletterà senza dubbio nella nostra lingua e letteratura “, ha detto. “L’immagine di uccidere due piccioni con una fava sarà resa più potente dall’alternativa animalista di dar da mangiare a due piccioni con una focaccina” ha aggiunto, così come battere un cavallo morto che potrebbe diventare nutrire un cavallo nutrito. Noi italiani però si vede che il veganismo e l’amore per gli animali ce lo abbiamo nel cuore: la frase inglese “bring home the bacon”, porta a casa la pancetta, è l’equivalente del nostro “portare a casa la pagnotta”, cioè riuscire a portare a termine un compito alquanto difficile. Ce la sfanghiamo così, cari animalisti?