Blocchi di pietre “bugnato”, una tipica lavorazione muraria risalente all’antichità e in alcuni casi usata ancor oggi, sovrapposti a file sfalsate lavorate in precedenza in modo che i giunti orizzontali e verticali risultino scanalati ed arretrati rispetto al piano di facciata della muratura, uno dei più antichi casi di cui si siano trovati dei resti del genere nonché delle fondamenta molto profonde. Così il sito israeliano Haaretz descrive il ritrovamento archeologico sulle colline di Hebron in Cisgiordania. Si tratta di un vasto edificio che dimostra l’esistenza di un palazzo che ai tempi doveva essere molto importante e anche l’esistenza di una società con una forte identità politica. In poche parole, visto anche che i resti risalirebbero al tardo 11esimo secolo avanti Cristo, potrebbe essere la prima prova concreta dell’esistenza dei re Davide e Salomone, mai prima d’ora testimoniata con alcun ritrovamento concreto: i test al radiocarbonio delle ceramiche trovate nelle fondazioni e nelle fosse d’oliva e il carbone trovato nel pavimento della casa indicano che fu costruito alla fine dell’XI secolo a.C. o il X secolo.
HEBRON, SCOPERTA PROVA DELL’ESISTENZA DEL REGNO DI RE DAVIDE
Ovviamente non ci sono prove che indichino Davide o Salomone, ma già il fatto che sia stato ritrovato un tale edifico così monumentale dimostra l’esigenza dei regni citati nella Bibbia in quel periodo storico. E’ proprio il periodo storico, dicono gli archeologi, in cui si sviluppò un tessuto sociale complesso in quel territorio, di cui si discute da sempre nel dibattito sulla storicità delle figure di Re Davide e Salomone. La scoperta stessa è fonte di dibattito. Per altri studiosi non c’è nessuna indicazione che la costruzione appartenesse agli ebrei in quanto non c’è alcuna indicazione di una amministrazione giudea nei ritrovamenti. Ma è comunque una nuova scoperta importante nel ricchissimo territorio israeliano e palestinese.