Marina Conte, madre di Marco Vannini, è intervenuta oggi anche nel corso della trasmissione I Fatti Vostri, ricordando come sia stata portata fuori dall’aula, dopo la lettura del dispositivo, ricordando le parole del giudice. “Credo che alla fine di questo processo sarò io a dover risarcire i Ciontoli e alla fine può darsi che mi ritrovi io con qualche anno di galera”, ha commentato. Ma come mai si è assistito ad un capovolgimento della sentenza in Appello? Adolfo Scalfati, ordinario di Procedura penale all’Università di Tor Vergata ha commentato: “anche la condanna di primo grado per omicidio volontario con dolo eventuale ha avuto una pena particolarmente mite rispetto al tipo di reato ritenuto in sentenza. In Appello è stato ritenuto che si trattasse di omicidio colposo, cioè causato da una condotta negligente da parte di coloro che vi hanno partecipato ed i 5 anni di pena sono il massimo previsto per questo tipo di reato”. Dunque, “la pena è adeguata alla nuova configurazione giuridica del fatto”. Lo stesso esperto ha definito la vicenda “singolare” poichè a sua detta non ci sarebbero dubbi sul fatto che il colpo sia partito accidentalmente. “Il punto critico sta nella sequenza successiva delle condotte omissive”, ha aggiunto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MARCO VANNINI, IL CASO A QUARTO GRADO
Ha sollevato un polverone di polemiche la sentenza sul caso Marco Vannini della corte d’Appello del Tribunale di Roma, che ha sancito la riduzione della pena per Antonio Ciontoli da 14 a 5 anni. A protestare è stata ovviamente la mamma del 21enne di Ladispoli, Marina (qui il suo commento alla sentenza a Quarto Grado), che fin dagli attimi immediatamente successivi al pronunciamento dei giudici ha urlato tutta la sua rabbia per l’esito di un processo che l’ha vista impegnata in primissima linea. Parlando col Corriere della Sera, la mamma di Marco Vannini ha spiegato il suo punto di vista, quello di una donna straziata, segnata a vita da un dolore del quale non si libererà mai e costretta a fare i conti con una giustizia che non sembra tale:”Marco è morto chiedendo di vedere me, sua mamma, mentre chi lo ha ucciso mi mentiva al telefono e chissà che altro gli faceva. Mi hanno tolto anche il diritto di aiutarlo e mentre oggi sono liberi, io sconto l’ergastolo di una vita senza il mio unico figlio e senza la verità”.
MARCO VANNINI, “VOLETE FARVI UNA PASSEGGIATA A PERUGIA?”
Nelle ultime ore ha fatto molto discutere la frase pronunciata da uno dei giudici della corte d’Appello che ha ridotto la pena di Antonio Ciontoli per la morte di Marco Vannini. Il magistrato Lucio D’Andria, presidente della giuria, rivolgendosi a quanti avevano iniziato ad urlare e a protestare per la sentenza appena emessa, ha infatti dichiarato:”Questa è un’interruzione di pubblico servizio ai sensi dell’articolo 40 del codice penale. Vi volete fare una passeggiata a Perugia?”. Il riferimento al capoluogo umbro è da interpretare come un richiamo al fatto che per i procedimenti inerenti i magistrati romani la competenza è della Corte di Perugia. Lucio D’Andria ha di fatto minacciato i presenti di denunciarli per interruzione di pubblico servizio. Oggi è arrivata la presa di posizione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha commentato:”Ritengo che sia inaccettabile, e sono indignato per questo, che un magistrato interrompa la lettura del dispositivo della sentenza per dire: ‘se volete andarvi a fare un giro, ditelo’. Come ministro della giustizia ho già attivato gli uffici affinché vengano fatte tutte le verifiche e gli accertamenti del caso”.
MARCO VANNINI, LA POSIZIONE DEL MINISTRO BONAFEDE
Intervenendo sulle frasi pronunciate dal presidente della Corte d’Appello di Roma, il ministro Boanfede sul suo profilo Facebook ha aggiunto:”Questa mattina ho chiamato personalmente la mamma di Marco Vannini, abbiamo parlato e parleremo ancora qui al ministero, nei prossimi giorni avrò modo di incontrare i genitori di Marco Vannini. A lei ho già spiegato che il ministro della Giustizia non può entrare nel merito delle decisioni dei giudici: il ministro della Giustizia non può e non deve entrare nel merito delle decisioni dei magistrati. E’ un principio fondamentale della nostra Costituzione che io non posso e non voglio violare. Detto questo, ho guardato con molta attenzione il video in cui viene ripreso il momento della lettura del dispositivo della sentenza, un video entrato nelle case di milioni di cittadini, e voglio spiegare che un magistrato ha tutti gli strumenti idonei a far mantenere l’ordine all’interno di un’aula giudiziaria. Ecco perché ritengo inaccettabile quel che è accaduto”. Intanto questa sera su Rete Quattro andrà in onda una serata evento di Quarto Grado dedicata al caso Vannini. Ad annunciarla è stato ieri il conduttore Gianluigi Nuzzi su Facebook:”Buongiorno ! Domani puntata evento di Quarto Grado con scelte mai fatte pur di stare vicini ai genitori di Marco! A piccoli e decisi passi fino in Cassazione”.