Le due violente scosse di terremoto registrate una questa mattina alle ore 9 e una alle ore 12 e 56 rischiano di mettere in ginocchio la provincia di Modena. E’ qui infatti che si è registrato l’epicentro, nelle vicinanze del comune di Mirandola, dove il locale duomo è franato ed è praticamente distrutto. In questa zona sono poi crollati numerosi capannoni industriali tra le cui macerie hanno trovato la morte diversi operai. Il fatto poi che le scosse continuino anche se con intensità minore e le previsioni che parlano di un periodo di assestamento che potrebbe durare anche mesi, rendono il quadro davvero pesante. Gli sfollati infatti sono diventati oltre 14mila, il doppio di quelli della settimana scorsa dopo la scossa del 20 maggio. Ma è soprattutto il tessuto industriale ed economico che appare messo in ginocchio. Intanto il paese di Cavezzo in provincia di Modena appare sotto un aspetto terribile. Si calcola che il 75% degli edifici sia andato distrutto: il sindaco affranto ha dichiarato alle televisioni che Cavezzo non esiste più. Fortunatamente in questo disastro si registra una sola vittima, una donna che si trovava dentro un mobilificio e che è morta sotto il crollo della struttura. Il centro storico del piccolo paese è stato chiuso dopo il sisma delle ore 9 quando la maggior parte degli edifici è crollato. Sul posto si concentrano i soccorsi di protezione civile nel tentativo di dare un primo soccorso alla popolazione rimasta senza alcuna dimora. La situazione appare preoccupante. Secondo un esperto del Cnr, il sismologo Marcellini, si attendono nuove scosse che potranno impattare su edifici già pericolanti. Anche se le scosse saranno di minore intensità, il fatto che tanti edifici sono adesso pericolanti rende concreta la possibilità di numerosi crolli. Il quale chiede indicazioni precise: ‘La Protezione civile dica esattamente che cosa deve fare la gente. E soprattutto se deve rimanere o meno in casa. In secondo luogo, va fatta una nuova verifica dell’agibilità degli edifici. Niente va trascurato”.
Foto Infophoto
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