Sono state otto le scosse di terremoto registrate questa notte in provincia di Modena, la solita zona colpita da settimane da questo terremoto senza fine. La più forte è stata registrata alle ore 3 e 48 con una magnitudo di 4.3 gradi della scala Richter. Nonostante la forza del sisma fortunatamente non si sono verificati crolli di edifici o danni alle persone anche se le verifiche sono ancora in corso. L’epicentro della scossa è stato registrato tra le province di Mantova, Reggio Emilia e Modena a una profondità di 10,8 chilometri tra i comuni di Moglia e quello di Carpi. Le coordinate esatte dell’evento sono 44.88°N, 10.888°E. I comuni interessati alla scossa in un arco di dieci chilometri dall’epicentro sono quelli di MOGLIA (MN), FABBRICO (RE), REGGIOLO (RE), ROLO (RE), CARPI (MO), NOVI DI MODENA (MO) mentre quelli in un arco di venti chilometri sono quelli di GONZAGA (MN), PEGOGNAGA (MN), QUISTELLO (MN), SAN BENEDETTO PO (MN), SAN GIACOMO DELLE SEGNATE (MN), SUZZARA (MN), CAMPAGNOLA EMILIA (RE), CORREGGIO (RE), NOVELLARA (RE) ,RIO, SALICETO (RE), SAN MARTINO IN RIO (RE), BASTIGLIA (MO), CAMPOGALLIANO (MO), CAVEZZO (MO), CONCORDIA SULLA, SECCHIA (MO),MEDOLLA (MO), MIRANDOLA (MO), SAN POSSIDONIO (MO), SAN PROSPERO (MO), SOLIERA (MO). Ma nel corso della notte fino alle prime ore di stamattina le scosse si sono succedute come quasi ogni notte molto numerose, in tutto otto eventi sismici. Alle ore 1 e 26 se ne è registrata una di magnitudo 3, le altre sono rimaste comprese tra i 2.8 gradi della scala Richter e i 2.1. In questo quadro ci si muove comunque per cercare di soccorrere ma anche far ripartire le aziende e la vita della regione. La giunta regionale ha approvato un piano di aiuti per il valore di 47 milioni di euro, cifra che sarà investita per far ripartire le aziende danneggiate dal terremoto. I soldi, fa sapere la Regione Emilia-Romagna, arrivano da risparmi e ottimizzazione della spesa pubblica per 10 milioni di euro, dalla lotta all’evasione fiscale, 15 milioni, dal recupero di economie su opere a compartecipazione pubblica (oltre 20 milioni). Dunque nessuna nuova tassa o inasprimento del prelievo fiscale. IL vice presidente della regione, Simonetta Saliera, in una nota ha fatto sapere che “L’obiettivo è quello di sostenere le popolazioni nel momento del bisogno e poi di utilizzare investimenti pubblici per la ricostruzione: la nostra priorità, come ha spiegato il presidente Errani, è quella di proseguire nelle azioni immediate di soccorso per superare la fase dell’emergenza per poi intervenire per la realizzazione, il ripristino e la ristrutturazione di scuole, municipi, ospedali”.
Al momento i cittadini assistiti dalla Protezione civile sono 16mila tra Emilia, Lombardia e Veneto. I campi di accoglienza sono 45, altri cittadini sono accolti in 64 strutture al coperto e cioè scuole, palestre o caserme. Solo in Emilia-Romagna le persone assistite sono 14.596.