Sarebbe stato tutto più semplice se, per dirimere la questione, ad un certo punto, fosse arrivato Bud Spencer; e posto in mezzo ai due contendenti, avesse preso, con una mano la testa dell’uno, con l’altra mano la testa dell’altro, e le avesse fatte fracassare tra di loro. Purtroppo, questa volta non è un film, e Bud Spencer, alias Carlo Pedersoli, non è la soluzione, ma il problema. O, almeno, lo è suo malgrado, forse a sua stessa insaputa. Stiamo parlando del tunnel che i cittadini di Schwäbisch Gmünd, località tedesca di 60mila abitanti, avrebbero voluto dedicargli. Un desiderio improbabile, per una questione di opportunità e decoro, ritenuta tale dagli amministratori. Tutto è iniziato quando i funzionari amministrativi locali hanno avuto la brillante idea di lanciare un sondaggio per far scegliere agli abitanti della Città, per il tunnel di 2 chilometri di nuova costruzione che l’attraversa, il nome che preferivano. Detto fatto: Bud Spencer, appunto. La cittadina nutre una profonda venerazione per l’attore, che tra quelli italiani è uno dei più famosi al mondo (nel 1999 Times lo definì l’attore italiano in assoluto più famoso, seguito da Terence Hill).
Oltre ad essere appassionati dei suoi film, sia quelli girati in coppia con il collega che quelli come unico protagonista, Mein Leben, Meine Filme (La mia vita, i miei film), la sua biografia pubblicata di recente sta spopolando. Non solo: nel 1951, quando era tra i migliori nuotatori della nazionale italiana (vinse 7 volte i campionati nazionali nei 100 m stile libero), pare che prese parte ad una competizione proprio a Schwäbisch Gmünd, e che i suoi cittadini non l’abbiano mai dimenticato.
Insomma: ci son stati pochi dubbi quando si è trattato di scegliere il nome per il tunnel. Dubbi dai quali, invece, sono stati assaliti i funzionari cittadini una volta appreso il responso popolare. L’escamotage utilizzato per non darla vinta agli amanti dell’attore italiano, è stato poco originale: si sono affrettati, infatti, a specificare che l’iniziativa aveva carattere meramente consultivo. Alla fine, a decidere il nome, sarebbe stata, in ogni casi l’amministrazione comunale.
Ai partecipanti, che si sono sentiti beffati e feriti nell’intimo, la marcia indietro del Comune non è andata per nulla giù. E per manifestare la loro indignazione si sono radunati in 400 nel centro della città, per sfilare in difesa del loro idolo. Un italiano che si fosse trovato a passare, in quegli istanti, nei pressi del corteo avrebbe assistito ad una scena inusuale: una folla inferocita che a gran voce scandiva: “Bud Spencer”. Il tutto è durato circa un’ora. Alla fine, un membro del comitato civico Die Partei, Kevin Kallenberger, ha dichiarato al quotidiano Rems-Zeitung che si è trattato di una rivoluzione pacifica. «L’autodeterminazione è un nostro diritto», «vogliamo che sia chiamato Tunnel Bud Spencer. Possiamo raggiungere quest’obiettivo», ha aggiunto, sottolineando che la volontà popolare va rispettata, punto e basta.
Ragioni sacrosante, ma all’amministrazione comunale non bastano. Hanno il coltello dalla parte del manico, e decidono loro. E se il nome non gli piace, non c’è niente da fare. Loro preferirebbero un più sobrio “Tunnel dell’Unicorno”, l’animale simbolo della città. Meglio ancora un anonimo “Tunnel di Gmünd”. A disinnescare future eventuali recriminazioni, ci ha pensato il portavoce del comune, Markus Herrmann. Che, sul sito online in inglese, The Locak, denuncia la manomissione del sondaggio, cui avrebbero partecipato numerosi utenti che, in realtà, risiedono in altre città.
Alla fine, nel corso del Consiglio comunale di oggi, il sindaco della cittadina ha annunciato di aver optato per un compromesso: dedicheranno a Bud Spencer una piscina.