Damiano Tommasi si è dimesso da presidente dell’Aic e dunque non è più il presidente dell’Associazione italiana calciatori. Si chiude dunque un’epoca, dal momento che Tommasi è stato presidente dell’Aic per ben tre mandati: le dimissioni anticipano quello che sarebbe comunque successo fra qualche mese, dal momento che la presidenza Tommasi sarebbe terminata a novembre e l’ex centrocampista della Roma non avrebbe più potuto ricandidarsi, dal momento che esiste il tetto massimo appunto di tre mandati come presidente Aic.
Damiano Tommasi ha presentato le dimissioni da presidente nel corso del consiglio direttivo dell’Assocalciatori che si è svolto oggi. Si apre così la corsa alla sua successione alla guida dell’Aic, in attesa della convocazione ufficiale della assemblea non appena ci saranno le condizioni di sicurezza per effettuarla. Il consiglio del “sindacato” dei calciatori ha nominato presidente facente funzioni il vicepresidente vicario Umberto Calcagno, col compito di convocare la nuova assemblea elettiva. Il fatto che Damiano Tommasi si è dimesso, sia pure con soli pochi mesi d’anticipo, fa comunque notizia, perché in questi mesi il presidente Aic è stato grande protagonista di questa fase molto tribolata per il calcio (e non solo).
TOMMASI DIMESSO DA PRESIDENTE AIC: LA FINE DI UN CICLO
Damiano Tommasi in qualità di presidente Aic si era infatti battuto per la tutela dei calciatori sia in termini di sicurezza sia per quanto riguarda i pagamenti degli stipendi. Per il primo argomento sono state dure le discussioni in particolare con Claudio Lotito e più in generale con chi spingeva per la ripresa dell’attività (almeno per quanto riguarda gli allenamenti) anche nel pieno della pandemia di Coronavirus, mentre per quanto riguarda gli stipendi la battaglia di Tommasi ha riguardato soprattutto i calciatori delle serie inferiori.
La Gazzetta dello Sport riferisce che Marco Tardelli ha già annunciato la propria candidatura a nuovo presidente Aic, mentre per Damiano Tommasi, ora che si è dimesso, ci potrebbe essere la carica di presidente onorario. Lo statuto Aic infatti recita: “Coloro i quali abbiano ricoperto per tre mandati, anche non consecutivi, la carica di Presidente, allo scadere del terzo mandato non saranno rieleggibili nella medesima carica – dunque Tommasi a novembre avrebbe dovuto comunque lasciare -. Su proposta del Presidente eletto, il Consiglio Direttivo potrà conferire al Presidente uscente la carica di Presidente Onorario, il quale potrà partecipare alle riunioni del Consiglio Direttivo, senza diritto di voto”.