Dardust, alias Dario Faini, a X Factor 2020 durante la puntata “Last Call” in onda giovedì 22 ottobre su Sky e Now Tv. La coach Emma Marrone, infatti, ha chiesto il supporto del pianista, compositore, produttore discografico e musicista per selezionare i talenti che comporranno la sua squadra nel talent musicale. Si tratta dell’ultima chiamata e la vincitrice di Amici di Maria De Filippi ha pensato di bene di avere un confronto diretto con uno dei produttori discografici di maggior successo degli ultimi anni per riascoltare e capire chi scegliere tra il perugino Blind, il livornese Blue Phelix, i bolognesi Santi e Leo Meconi e il siciliano Roccuzzo. Del resto per chi non lo sapesse dietro il successo di giovani talenti come Mahmood, giusto per citarne uno, si nasconde proprio lo zampino di Faini che ha co-scritto la hit “Soldi” con cui il cantante ha trionfato al Festival di Sanremo 2019. Intervistato da All Music Italia, Faini parlando proprio del brano “Soldi” ha dichiarato: “la chiave del successo è proprio legata alla particolarità del pezzo. Un crossover di vari stili che nel totale diventa molto contemporaneo, simbolo di come sta cambiando la musica. E’ un brano particolarissimo anche nel testo, che è importante e significativo, ma che grazie al drop e al clap ha trovato un equilibrio incredibile. Il brano è una hit grazie anche alla ripetizione continua di Soldi, Soldi. E’ un brano accessibile a tutte le fasce d’età, ma allo stesso tempo è un brano gigante”.
Dardust: “la mia creatività nata con David Bowie e i Chemical Brothers”
Ma come è nato Dardust – Dario Faini? A raccontarlo è stato proprio l’artista e produttore discografico che, intervistato da deagostinivinyl.com ha raccontato: “Dardust è la mia creatività. È nata con David Bowie e i Chemical Brothers, che all’inizio si chiamavano Dust Brothers. So che non è un nome semplice ma sono sempre stato affascinato dalle stelle”. La musica è entrata molto presto nella vita del produttore discografico che, a soli 9 anni, ha cominciato a studiare. “Per otto anni ho studiato ma il conservatorio mi stava stretto, avevo paura rovinasse la purezza e l’ingenuità creativa che volevo esplorare nell’ambito pop ed elettronico” – ha confessato l’artista che ad un certo punto ha deciso di sperimentare e scrivere canzoni da soli. Una passione, quella per la musica, vissuta sempre con i piedi per terra: “mi sono laureato in psicologia, era il mio piano B. E non è da sottovalutare perché mi ha aiutato anche a capire quale fosse la mia identità”. Poi è arrivato il grande successo: “più scrivevo canzoni per altri, più funzionavano, più pensavo fosse la mia identità”. Alla fine però ha voluto vincere la timidezza e lanciarsi su di un palco: “è sempre stato il mio fine ultimo, per sentire quello scambio di energia”.