Djokovic ci sarà agli Internazionali di Tennis a Roma. Il campione no vax non dovrà infatti saltare il torneo, che si disputerà nella Capitale in primavera. Il tennista, pur avendo deciso di non vaccinarsi, potrà infatti entrare in Italia e disputare il prestigioso torneo. Il motivo? Giocandosi all’aperto, non c’è nessuna legge che lo obblighi ad avere il Green Pass rafforzato ovvero quello da vaccino. A rivelarlo è la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali, a margine della presentazione di un libro.
La ex campionessa della scherma, ora sottosegretaria allo sport, ha parlato a margine della presentazione di un libro tenutasi a Palazzo Madama. Alla domanda se Novak sarà o meno a Roma per gli Internazionali di Tennis, la sportiva ha sottolineato che “non è previsto il Green Pass rafforzato e dunque Djokovic se vorrà venire a giocare in Italia potrà farlo senza alberghi e ristoranti”. Il campione serbo potrà dunque partecipare al torneo ma non potrà dormire in hotel e neppure mangiare in un ristorante. Una situazione che dunque gli impedirebbe di svolgere varie attività, ma non è certo che sia così. Entro maggio, infatti, molte cose potrebbero cambiare permettendo anche ai non vaccinati l’accesso agli esercizi pubblici. Djokovic, dunque, prenderà parte agli Internazionali di Roma.
Djokovic, il campione no vax sarà a Roma
Qualche settimana fa Djokovic aveva dovuto rinunciare agli Australian Open. Il Governo australiano chiede infatti il vaccino in ingresso, requisito che Novak non aveva. Giunto comunque in Australia, era stato costretto a rimanere per giorni in aeroporto in attesa di tornare in patria. Il tennista aveva infatti presentato un’esenzione per il vaccino, non accettata però dal Governo, che gli aveva revocato il visto. Djokovic è stato così espulso e costretto a saltare il torneo. Un sacrificio che però il campione serbo sembra pronto ad accettare, come dichiarato da lui stesso.
In occasione di un’intervista alla BBC, ha dichiarato: “Rinunciare a trofei pur di non vaccinarmi? Questo è il prezzo che sono disposto a pagare. Non sono mai stato contrario alle vaccinazioni. Comprendo, che a livello globale, tutti stanno cercando di fare il massimo sforzo per battere il Coronavirus”. Il tennista aveva poi concluso commentando proprio quanto accaduto in relazione agli Australian Open: “Sono stato espulso da quel torneo solo perché un ministro ha usato il suo potere discrezionale, in base alla percezione che avrei potuto creare un sentimento nel paese, cosa con cui non sono d’accordo”. Una situazione che dunque dovrebbe essere differente da quella che dovrebbe trovare in Italia.