Alessandro Perrella, primario di malattie infettive ad alta diffusività del Cotugno di Napoli, ha parlato della situazione Covid sulle pagine de Il Mattino: “L’aumento dei contagi Covid? È ormai una realtà: in Italia e anche in altri paesi, il Covid 2 ha invertito la sua marcia che in discesa da mesi e ha ripreso a seminare infezioni su infezioni”. Il motivo? La protezione del vaccino, che dopo qualche mese scende. “Il vaccino dopo 5-6 mesi attenua la sua protezione e il virus è mutato profondamente e ha imparato ad aggirare le recinzioni che gli abbiamo frapposto”, spiega.
Come spiega il primario, le reinfezioni sono alte sia tra vaccinati che guariti: “Le reinfezioni sono tantissime. Anzi alcuni studi ci dicono che vaccinati e guariti hanno oggi, con le nuove varianti, la stessa probabilità di contrarre l’infezione rispetto a chi non è vaccinato. Attenzione però: il vantaggio, per gli immunizzati con vaccino o malattia, è che sviluppano sempre forme lievi di malattia senza finire mai in ospedale al contrario di non vaccinati, fragili, anziani e malati. Grazie ai tanti immunizzati nonostante la crescita notevole dei casi non assistiamo a un aumento dell’impegno delle corsie e delle terapie intensive”.
Vaccino e mascherine
Dopo la caduta dello stato d’emergenza, in Italia il Governo ha allentato la stretta sulle mascherine. Il dott. Perrella spiega a Il Mattino: “L’ultima circolare del ministero rimanda di una settimana, al 22 giugno, questa sospensione dell’obbligo del loro uso. Segno che qualche dubbio o perplessità c’è. Io dico che al di là dell’obbligo la mascherina debba essere un’abitudine precauzionale da utilizzare in tutti i casi in cui siamo in un luogo chiuso e affollato. È un comportamento che tutti liberamente possono assumere a prescindere dagli obblighi”.
Per quanto riguarda il vaccino, cosa fare con le terze e quarte dosi? “Io a una persona anziana o malata, oncologica e con altre patologie a rischio farei senza indugio la quarta dose. Se poi voglio prendere tempo per aspettare un vaccino più performante che protegga più a lungo e che sia efficace contro le nuove varianti ricorrerei agli anticorpi monoclonali già autorizzati dall’Aifa in Italia. Sono efficaci contro tutte le varianti e danno una protezione passiva molto alta per 6-9 mesi. Questi nuovi anticorpi di sintesi sono efficaci anche in terapia anche se non ancora autorizzati a questo scopo”. Ma dove si possono fare le monoclonali? “In ospedale. Basta accedere agli ambulatori ospedalieri per i soggetti fragili”. Per quanto riguarda la popolazione in generale, l’esperto consiglia: “Sceglierei sempre di fare la terza dose o gli anticorpi monoclonali nella popolazione generale mentre la quarta dose la lascerei ai fragili. Questo in attesa che arrivi un vaccino più efficace con le varianti e durevole nel tempo”. Ci sarà dunque un vaccino definitivo? “Non sarà facile ma progressivamente miglioreremo le nostre strategie di difesa e il virus, per sopravvivere, sarà sempre meno dannoso”.