«Ho qualche dubbio che i piloti Alitalia che non sottoscriveranno il contratto con la Cai possano accedere alla cassa integrazione». Lo ha affermato il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, aggiungendo che la norma, in questo senso, «è molto chiara», perché «se viene offerto un posto di lavoro a chi è in cig e questi rifiuta perde il diritto al trattamento. Credo – ha proseguito Matteoli nel corso della trasmissione Panorama del giorno su Canale 5 – che la Cai chiamerà i piloti e sottoporrà loro singolarmente il contratto». Il ministro ha poi confermato che la nuova Alitalia «può decollare il primo dicembre», anche perché il commissario straordinario Augusto Fantozzi, che oggi incontrerà la Cai per stabilire le prossime tappe del percorso, «non ce la fa più a reggere, rischiamo di arrivare con gli aerei fermi». Il negoziato è terminato, non ci sarà alcuna nuova convocazione. Ha aggiunto Matteoli, rispondendo così alla richiesta delle cinque sigle sindacali del “fronte del no” che hanno chiesto di incontrare di nuovo il governo e Cai sulla vertenza Alitalia.
Intervenendo a “Viva voce” su Radio 24, il ministro ha spiegato che «la riapertura della trattativa vorrebbe dire la fine di Alitalia. Voglio sperare che il buon senso abbia il sopravvento, uno sciopero bloccherebbe tutti gli aeroporti e il governo non lo può consentire, ma se dovesse accadere dovrò riflettere sulla precettazione». Così il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, sulla possibilità di uno sciopero da parte delle 5 sigle sindacali che hanno rifiutato l’accordo fra Cai e sindacati confederali siglato a Palazzo Chigi il 31 ottobre su Alitalia. «Al momento – ha spiegato il ministro a Radio 24 – non è giusto che io parli già di precettazione, perché non c’è uno sciopero, ma se fosse proclamato ho il dovere di riflettere e prendere delle decisioni. Voglio sperare che il buon senso abbia il sopravvento, uno sciopero bloccherebbe tutti gli aeroporti e il governo non lo può consentire, ma se dovesse accadere dovrò riflettere sulla precettazione». Così il ministro sulla possibilità di uno sciopero da parte delle 5 sigle sindacali che hanno rifiutato l’accordo fra Cai e sindacati confederali siglato a Palazzo Chigi il 31 ottobre su Alitalia.
«I lavoratori sono molto arrabbiati ed è evidente che ci sono momenti di tensione ed è pensabile che si arrivi ad un conflitto». Lo ha detto il coordinatore nazionale del Sindacato dei lavoratori, Fabrizio Tomaselli, a proposito della prospettiva di uno sciopero da parte del “fronte del no” dei dipendenti di Alitalia e di AirOne che fanno capo alle cinque sigle sindacali (Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl) che hanno rifiutato di firmare l’accordo di venerdì scorso con Cai a Palazzo Chigi.