In Europa Occidentale, dove il mercato scende dell’8%, Fiat Group Automobiles si muove in controtendenza: la quota a marzo sale al 9,2%, quasi due punti percentuali in più rispetto al pari mese 2008 (7,4%) e le immatricolazioni segnano +14,7% (131.315). Lo rileva il Lingotto, nel segnalare anche il boom di vendite in Germania (+213%), dove FGA diventa il principale costruttore estero e il terzo della classifica generale, attestandosi a una quota del 7,6%, in crescita di 4,2 punti percentuali su marzo 2008. Ma il gruppo torinese si distingue anche in Francia dove aumenta i volumi del 25,1%, ad un ritmo tre volte superiore al mercato, e la quota sale al 4,5% (3,9% nel marzo 2008). Il trend è in ascesa per tutti i marchi.
Il brand Fiat – nota il Lingotto – ha immatricolato 108.600 vetture, ottenendo un aumento delle vendite del 13,8% e una quota del 7,6%, in netto miglioramento rispetto al 6,1% di marzo 2008. Eccezionale la performance del brand in Germania: i volumi crescono del 218,8%, la quota di mercato sale al 7,2% e la Panda conquista il primo posto nel suo segmento. Anche in Francia migliorano volumi (+20,5%) e quota (+0,4 punti percentuali).
Continua il successo dei modelli di punta del brand: Panda e 500 rimangono stabilmente al primo e secondo posto nella classifica delle auto più vendute nel segmento A (insieme detengono una quota pari al 30%), mentre Grande Punto è tra le cinque auto più vendute nel segmento B.
Il marchio Lancia con 11.000 immatricolazioni registra un leggero miglioramento di quota (0,8%) e una crescita nei volumi del 4,3%. Particolarmente significativi i risultati ottenuti in Francia, dove le vendite aumentano del 29,5%, e in Germania (+62,2%).
Alfa Romeo prosegue l’anno in maniera lanciata. Le 10.900 immatricolazioni di marzo permettono al brand registrare un balzo nelle vendite del 41,2%, con una quota di mercato che sale allo 0,8%, in aumento di 0,3 punti percentuali. Oltre all’Italia (dove i volumi del marchio sono cresciuti del 35,5%), dati positivi per Alfa Romeo dalla Germania (+257,3%), dalla Francia (+85,4%) e anche dal Regno Unito (+8,2% in un mercato che perde più del 30%).