Dopo settimane di stallo, incomprensibile data l’urgenza determinata dalla crisi economica e dalla turbolenza dei mercati finanziari, è stato scelto il nome del successore di Mario Draghi alla guida della Banca d’Italia, dopo la sua partenza per Francofrote, dove si è avvicendato con Jean-Claude Trichet per dirigere la Banca centrale europea. Sarà Ignazio Visco ad essere indicato al Consiglio superiore della Banca d’Italia. Nato a Napoli, il 21 novembre del 1949, sposato, con tre figlie, è una vecchia conoscenza della Banca d’Italia, essendone vice direttore generale dal 9 gennaio 2007. E’ stato così rispettato l’auspicio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che aveva invitato a scegliere una persona che conoscesse già a fondo i meccanismi dell’istituzione per poter garantire una certa continuità e professionalità. Restano a bocca asciutta i due candidati maggiormente papabili più il terzo dell’ultima ora. Si tratta di Fabrizio Saccomanni, Vittorio Grilli e Lorenzo Bini Smaghi. Il primo, direttore generale della Banca d’Italia, era considerato il candidato di Berlusconi, mentre il secondo, direttore generale del Tesoro, quello di Tremonti. Il terzo avrebbe rappresentato una soluzione per non scontentare nessuno.



O per scontentare tutti in parti uguali. Saccomanni, infatti, non andava bene e Tremonti e alla Lega, Grilli al premier a Napolitano. Bini Smaghi, che ha dovuto lasciare il board della Bce per far spazio a Draghi – la sua poltrona è, adesso, reclamata dalla Francia, ma lui non molla – voleva, in cambio del suo sacrificio, una carica dall’elevato peso specifico. Ma niente da fare. Il quarto contendente, fino all’annuncio della sua nomina, conosciuto solo tra gli addetti ai lavori, ha un lungo curriculum in seno al mondo bancario. Prima di diventare vice direttore è stato, dal 2004. funzionario generale della Banca d’Italia, prima come direttore centrale per le Attività estere e dal marzo 2006 come direttore centrale per la ricerca economica. Tra le sue cariche, annovera quella di presidente del Comitato relazioni internazionali del Sistema europeo delle Banche Centrali – SEBC (2009-10),  membro del Comitato dei Supplenti del G-7, del Comitato dei Supplenti del G-20, del Comitato Economico e Finanziario della UE, del gruppo di lavoro n. 3 del Comitato di Politica Economica dell’OCSE.



Praticamente, ha passato una vita in Bankitalia, dal momento che vi è stato assunto nel 1972, dopo essersi laureato, un anno prima, in Economia e Commercio con lode presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Dopo un periodo di perfezionamento presso la University of Pennsylvania, negli Usa, nel 1974 è tornato in Italia, dove è stato assegnato al Servizio Studi dell’Istituto, per divenirne capo nel 1990.

 

 

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