Nichi Vendola ha annunciato che per tutto il periodo di imposta 2011 l’addizionale regionale sull’Irpef verrà aumentata. Questo per cercare di coprire con una manovra fiscale il disavanzo sanitario maturato nel 2010. Buco di bilancio dunque. Nei particolari, l’aumento sarà dello 0,30% per i redditi fino a 28mila euro; sarà dello 0,50% sui redditi superiori. Considerata la base ordinaria dello 0,90 prevista dalle norme statali, in definitiva l’addizionale Irpef risulterà dell’1,20% per i redditi fino a 28mila e dell’1,40 per quelli superiori. Chi ha un reddito da 15mila euro annui passa da un’addizionale di 135 a 180 euro. A 28mila euro si passa da 252 a 336. A 50mila euro da 450 a 644 euro annui. Vendola è stato anche costretto a dire di no ai sindacati che avevano chiesto che l’aumento dell’addizionale non venisse applicata alle fasce di reddito più basso. Aumentare l’Irpef solo alle fasce più alte non avrebbe permesso di colmare il disavanzo del deficit sanitario. Questo perché si parla di una cifra di 93,6 milioni a cui vanno aggiunti altri 8,4 milioni di euro a scopro prudenziale. Un totale di 102 milioni di euro a fronte di un disavanzo complessivo di 335,5 milioni di euro. E’ stato solo possibile fare fasce di aumenti diversi a seconda della ricchezza.

La Puglia non è la prima regione a far leva sull’aumento dell’Irpef per coprire il buco di bilancio, in alcuni casi infatti si è arrivati anche a un aumento dello 0,65%. C’è poi un ulteriore specifica sul modo in cui si dovrà pagare questo aumento. In Puglia infatti si pagherà in relazione agli scaglioni: 1,20% per il reddito o la quota di reddito fino a 28mila e 1,40 solo per la parte eccedente quel tetto.