Per Mario Draghi, direttore della Banca d’Italia (ancora, salvo imprevisti clamorosi dell’ultimo momento, per poco) la strada per approdare allo scranno più alto della Bce è sempre più spianata. Dopo che il 16 maggio 2011 l’Eurogruppo ha ufficializzato la sua candidatura, è arrivata anche la benedizione dalla commissione Affari monetari dell’Europarlamento. L’organismo si è espresso a favore del numero uno di Bankitalia alla nomina a presidente della Banca Centrale Europea. Draghi ha ricevuto 32 voti favorevoli. 2 europarlamentari si sono dichiarati contrari, 4 si sono astenuti. Nel corso di un’audizione tenutasi ieri all’Europarlamento, Draghi ha ribadito che la priorità per affrontare i nodi economici e finanziari rimane quello della stabilità dei prezzi. Riferendosi alla crisi greca, ha spiegato che in parte si potrà risolvere contemplando l’ipotesi di investitori privati che, su base volontaria, decidano di metterci del capitale. L’audizione di Draghi è servita, ai deputati che lo hanno ascoltato, a stabilirne l’idoneità alla successione di Jean-Claude Trichet.
Draghi ha anche reso conto del suo passato da vicepresidente della banca d’investimenti Goldman Sachs. Il 23 giugno la Commissione si riunirà in seduta plenaria. Il giorno dopo, i leader al vertice Ue del prossimo 24 giugno ratificheranno definitivamente la nomina.