La manovra finanziaria 2011 continua a far discutere e la Cgil fa ora notare che per i “travet”, gli impiegati di basso livello, statali, questo provvedimento costituisce una nuova batosta. Già lo scorso anno, infatti, la manovra aveva previsto per i dipendenti statali il blocco triennale degli aumenti salariali fino al 2013, che, per colpa della nuova finanziaria, sarà esteso fino al 2014.
Secondo i calcoli di Michele Gentile, responsabile del dipartimento settori pubblici del sindacato di Corso d’Italia, ogni impiegato statale perderà tra gli 8.000 e gli 8.500 euro in quattro anni, cioè 210-215 euro al mese.
Ma non è tutto, perché, spiega Gentile, per gli anni dal 2015 al 2017 si parla di un nuovo calcolo per l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale, quindi non è ancora detto che gli incrementi salariali possano ritornare a farsi vedere dal primo gennaio del 2015: il rischio è che non se ne riparli fino al 2018.
Il sindacalista spiega come i dipendenti pubblici siano stati tartassati fin dalla manovra del 2008, probabilmente perché la Pubblica amministrazione non viene considerata una risorsa, ma un costo da tagliare.
Sempre in materia di pubblico impiego, la manovra finanziaria proroga di un ulteriore anno (fino al 2014) lo stop del turn over, fatta eccezione per i Corpi di polizia e dei Vigili del fuoco. Una nuova stretta è invece già scattata per quanto riguarda le assenze. In particolare, già dal 6 luglio possono essere effettuati controlli immediati se la malattia si verifica nelle giornate precedenti o successive alle festività o ai fine settimana.