Piazza Affari ha aperto oggi la seduta con calo pesante dell’1,8%. Ieri la Borsa italiana aveva chiuso con un rialzo dell’1,27%, mentre era finita in calo Francoforte (-0,77%) e sostanzialmente invariata Wall Street (+0,04%). Lo spread Btp-Bund rimane invariato ormai da giorni dopo che la Bce ha iniziato ad acquistare bond italiani; l’euro si è rafforzato ancora sul dollaro con il cambio che ha raggiunto soglia 1,44 dopo aver sfiorato in giornata 1,45.
È proseguito il dibattito sulla nuova “governance dell’Europa” con la proposta di Francia e Germania di introdurre sanzioni per migliorare la disciplina fiscale dei Paesi dell’area euro. In particolare, è stata avanzata l’idea di bloccare la concessione dei fondi europei ai paesi che non rispettano i parametri sul deficit. La proposta è contenuta in una lettera al Consiglio europeo firmata dal presidente Van Rompuy, dalla Merkel e da Sarkozy a conferma, se mai fosse ancora in dubbio, che in Europa attualmente contano solo Germania e Francia.
A prescindere dall’esito finale, è chiaro ormai che chi non ha i conti a posto e un’economia forte deve comprensibilmente subire la volontà dei creditori; è il caso dell’Italia che da due settimane discute di una finanziaria richiesta dall’Europa; il fatto che sarà l’ennesima manovra di corto respiro e poco coraggiosa non dovrebbe cambiare lo status quo del potere in Europa.
L’altra notizia (tra l’altro finita sulla prima pagina del Wall Street Journal odierno) è che la Fed starebbe intensificando i controlli sulle filiali americane delle banche europe per verificare il loro accesso al funding. Il fatto rifletterebbe la preoccupazione sulla capacità delle banche europee di rifinanziare i propri debiti nei prossimi anni. Chi crede che sia in atto una “guerra finanziaria” tra Stati Uniti ed Europa, dove i primi evidenziano i problemi dei secondi per mascherare i propri, può trovare in questa news elementi a sostegno della propria tesi.
Per il consueto appuntamento con i dati macroeconomici si può segnalare il pessimo dato uscito ieri sul mercato del lavoro in UK: il dato molto inferiore alle attese ha evidenziato un tasso di disoccupazione del 7,9% nel trimestre finito a giugno rispetto al 7,7% dei tre mesi finiti a maggio.
Per chi ha paura di un double dip si segnalano le dichiarazione di Soros a Spiegel: “I mercati hanno un modo sicuro di predire il futuro. Causarlo. E i mercati hanno deciso che l’America andrà in recessione, in particolare dopo il recente downgrade degli Usa da parte di Standard & Poor’s”. Soros svela anche il “mistero” sulla forza anomala dell’euro in questi giorni: “La Cina ha interesse ad avere un’alternativa al dollaro. Si può contare sulla Cina, che sosterrà gli sforzi delle autorità europee per mantenere l’euro”. Questa, secondo Soros, è la ragione per cui l’euro è ancora così forte rispetto al dollaro: “C’è un compratore misterioso che sostiene l’euro”.