Stime del Pil riviste al ribasso per il 2013. E’ quanto si viene a sapere dopo il Consiglio dei ministri di oggi in cui sono state aggiornate le stime sulla crescita e i conti pubblici relativi al 2012-2015. Viene dunque reso noto che rispetto al documento di economia e finanza emesso lo scorso mese di aprile, le stime vengono riviste al ribasso. Colpa della congiuntura internazionale, viene detto, e in particolare di quella che colpisce l’eurozona, tanto che nel 2012 il Pil è previsto al 2,4% mentre nel 2013 è prevista una crescita negativa seppur leggera. La contrazione prevista per il prossimo anno sarà dello 0,2%. Nel biennio 2014-15 è prevista invece una crescita dell’1,1% nel primo anno e dell’1,3% nel secondo. Questo per via degli effetti positivi delle riforme strutturali messe a punto per rilanciare l’economia. Nonostante questi dati, Mario Monti, parlando alla fine del consiglio dei ministri, ha voluto sottolineare come il prossimo anno sarà un anno di ripresa. Si vede la luce della ripresa, ha detto. Per il prossimo anno, ha anche detto, si sente ottimista rispetto alla possibilità di raggiungere il pareggio di bilancio. Ciò nonostante bisogna proseguire sulla via intrapresa senza cedimenti: “Certo è che se l’Italia non continuasse sulla strada intrapresa per il risanamento dei conti pubblici, non solo i mercati darebbero segnali negativi, ma per l’Italia sarebbe più difficile continuare a esercitare una influenza in Europa e la cosa si rivolgerebbe in un senso non favorevole per quanto riguarda l’Italia e per le misure per la crescita”. Si è detto anche ottimista sulla possibilità di evitare l’aumento dell’iva almeno fino al prossimo 30 giugno; c’è anche la volontà di scongiurare l’aumento in modo definitivo, “sine dia”. Non ci sarà una nuova stangata, ha aggiunto. Stiamo lavorando per evitare nuovi aumenti delle tasse, riduzioni di spesa pubblica. Un aumento di 2 punti iva, ha ancora detto, avrebbe un effetto depressivo e perverso. A proposito di conti pubblici Monti ha detto che nonostante lo scenario internazionale tutt’altro che positivo, la situazione interna è migliorata. Il fabbisogno di cassa del settore statale è sceso a 13,6 miliardi di euro arrivando ala cifra di 33,5 miliardi.
Il comunicato diffuso da Palazzo Chigi spiega questo punto:“Questo è stato possibile grazie ad una riduzione della spesa e a un aumento delle entrate sebbene, in quest’ultimo caso, più modesto del previsto. Purtroppo gli oneri finanziari sono aumentati in questa fase a causa delle incertezze nella zona euro, che solo di recente sembrano avviarsi verso una attenuazione”.