La Banca centrale europea approva e dà il via al piano anti spread. Il piano prevede la possibilità di acquistare bond senza limiti. Un piano messo ai voti e che non ha ottenuto il voto unanime per via di una posizione contraria. Con una certa ironia, il presidente di Bce ha commentato: vi lascio indovinare chi è che ha votato contro. La notizia ha portato quasi in contemporanea una discesa record dello spread stesso, calato a quota 385 punti, con una risalita successiva a quota 394 che comunque rappresenta il punto più basso della differenza tra Btp e titoli tedeschi dallo scorso 9 maggio. Buono anche l’indice FTSE Mib che ha toccato quota + 1,4% dopo aver toccato quota + 2%. Tutte positive le principali Borse europee. Draghi ha commentato l’approvazione del piano dicendo che il concetto di euro è un concetto irreversibile: “Dobbiamo difendere l’integrità della politica monetaria dell’Eurozona” ha commentato il presidente alal fine della riunione. Draghi ha poi aggiunto che l’inflazione nel 2013 dovrebbe scendere sotto al 2%, anche se rimane incertezza. Le distorsioni che agitano i mercati, ha poi detto riferendosi allo sperda, sono distorsioni che si basano su paure senza vera giustificazione. Ed ecco in cosa consiste il piano approvato: fondamentalmente, nella possibilità di acquistare bon senza limitazioni. UN acquisto, ha chiarito, “adeguato al conseguimento degli obiettivi”. La Bce insomma potrà acquistare bon tra uno e tre anni di scadenza senza prefissassi un limite, ha spiegato. Non si tratta di facilitar nessuno, ha poi detto: “Non credo a questa caricatura come se l’Euro fosse una cosa italiana o italianizzata. La Bce manterrà la sua indipendenza e siamo sicuri che non stiamo violando il nostro mandato”. I tassi di interesse intanto sono stati lasciati invariati, fermi allo 0,75%. Dunque fermi anche i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi, all’1,50% e a zero. La Banca centrale europea in pratica avrà uno status uguale a quello degli altri creditori per l’acquisto di bond di Paesi dell’eurozona sul mercato secondario.
Per Mario Draghi la differenza di questo piano con quelli precedenti fa ben sperare che questo nuovo programma possa funzionare.