Per un futuro geometra affrontare la seconda prova svolgendo il compito di costruzioni è quasi una prassi, poiché questa disciplina ritorna frequentemente. Dall’esame dei temi assegnati durante gli anni noterete che il tema più ricorrente è il “muro di sostegno a gravità o in cemento armato” seguito dal “ponticello o passerella pedonale”. Inutile nasconderselo: è una prova temuta, ma nel contempo quasi desiderata dagli allievi. Tante sono le formule e i procedimenti da seguire ma, poiché è consentito l’uso del prontuario con tutte le formule necessarie, la prova si rivela più facile da affrontare.
Entriamo subito nel merito. Per svolgere il tema avrete a disposizione 6 o 8 ore, che possono sembrare molte, specialmente se non avete mai fatto simulazioni d’esame durante l’anno scolastico, ma vanno ben organizzate.
La prova solitamente richiede diversi elaborati: il calcolo numerico, il disegno esecutivo, le relazioni di vario genere. Quindi il tempo a disposizione dovrebbe essere così suddiviso: ore 2,30/3 per il calcolo numerico; ore 3/3,30 per il disegno; ore 1 per la relazione; ore 1 per la bella copia.
Per prima cosa il tema vi chiede di definire i dati necessari: cercate di essere il più precisi possibile per non rischiare di ritrovarvi a metà compito a dover definire parametri mancanti.
Per il calcolo numerico è buona cosa spendere un po’ di tempo nel rendere esplicito tutto il procedimento e le relative formule utilizzate, in modo da facilitare la correzione e mostrare al commissario che avete padronanza dell’argomento affrontato. Ovviamente non è necessario dimostrare ciascuna formula, ma utilizzarla in modo appropriato specificando i singoli passaggi con semplici notazioni. Esempio: per calcolare la spinta di un terrapieno specificate, prima del calcolo, che applicherete la formula di Coulomb.
Individuate sempre i passaggi fondamentali del calcolo, che devono risultare ben distinti tra loro.
Ricordiamo che la parte più importante e che maggiormente salta all’occhio è il disegno, che potrà essere apprezzato non solo dal commissario che corregge la prova ma anche dal resto della commissione.
Definite quindi la scala più opportuna che potrà essere 1:100 per l’inquadramento dell’opera, 1:50 per gli esecutivi, 1:20 o 1:10 per i particolari tecnici.
È utile esercitarsi con i temi d’esame degli anni precedenti. Dedicate anche del tempo a curare la parte grafica, che non si improvvisa il giorno dell’esame: ricordate le indicazioni che vi ha fornito nel corso degli anni l’insegnante di Tecnologia relativamente a quotature, spessori delle linee, simbologia, tratteggi, indicazioni particolari etc. Il risultato finale deve essere un disegno esauriente e completo.
La relazione non va strutturata in un unico capitolo, ma va divisa in paragrafi dando loro una sequenzialità logica. È consigliabile ripercorre nella relazione lo stesso ordine di lavori che si seguirebbe nel realizzare l’opera di cui si effettua il calcolo. Esempio: si parte dalle fondazioni, poi si passa alle strutture in elevazione, copertura, materiali, tipo di tamponature, infissi, finiture etc. approfondendo le singole voci e i dettagli descrittivi.
Nel caso di un muro contro terra le voci possono essere: sbancamento a sezione aperta, sbancamento a sezione ristretta, posa in opera del ferro nel basamento, getto del calcestruzzo nel basamento, casserature in legno per il basamento, posa in opera del ferro del paramento, getto del calcestruzzo per il paramento, opere di drenaggio, reinterri, opere di finitura. Stesso metodo qualora vi venisse richiesto un computo metrico dell’opera.
Alcuni consigli pratici: non vi preoccupate di mandare le formule a memoria perché, come già detto, è consentito l’uso del prontuario; esercitatevi quindi ad averne padronanza per trovare tutto quello di cui avete bisogno.
Se qualche formula o procedimento manca nel vostro prontuario non inserite fogliettini che possono pericolosamente spuntare nei momenti meno opportuni. Piuttosto aggiungete delle notazioni a matita a margine o nelle pagine bianche: saranno vostri appunti di studio, difficilmente contestabili.
Portate con voi la calcolatrice che avete usato durante l’anno e di cui conoscete bene le funzioni. Per il disegno vi serviranno squadre, matite, gomma. Preferite le penne a feltro piuttosto che quella a china che possono facilmente macchiare i fogli. A proposito di fogli: potete usare solo quelli che vi fornirà la Commissione, debitamente firmati e timbrati.
Alla prova orale vi verrà chiesto di evidenziare e correggere eventuali errori del compito per cui rivedetelo a casa, con calma, anche confrontandovi con i vostri compagni e con le soluzioni che troverete sulla stampa o in rete. Preparatevi un argomento a piacere con cui inizierete il colloquio. Se presentate la cosiddetta “tesina”, inserite al suo interno degli argomenti che possano offrire spunto per il proseguimento dell’orale.
Un’ultima raccomandazione: leggete bene il programma presentato dal vostro insegnante perché quello sarà il punto di riferimento per il commissario esterno. Contiene le informazioni anche sul livello di approfondimento degli argomenti trattati: dovreste avere meno probabilità di essere interrogati su argomenti svolti in modo “sufficiente” o per “cenni” (ma non è la regola, gli insegnanti a volte sorprendono!).
Ancora una cosa: non vivete l’esame solo come una prova, ma stateci davanti come un’occasione per esprimere voi stessi. Noi insegnanti, come guide e compagni di viaggio, vi siamo stati vicini fino a questa meta. Ora sta a voi spiccare il volo e diventare protagonisti. Siamo sicuri che darete il vostro meglio. In bocca al lupo!
(Mariapaola Puggioni e Filippo Andrenacci, Istituto tecnico commerciale e per geometri “G.B. Carducci – G. Galilei”, Fermo)