Elena Sofia Ricci in splendida forma è stata l’ospite al tavolo di Domenica In con Mara Venier. Ad aprire la sua ospitata un filmato del passato. “Sembra una vita fa”, ha commentato Mara Venier. L’attrice ha ricordato le difficoltà di coloro che stanno soffrendo per questa situazione dovuta all’emergenza Covid: “Noi siamo fortunati”, ha ammesso. A Domenica In ha presentato il grande progetto che la vede protagonista e incentrato su Rita Levi Montalcini, “un monumento di cui essere orgogliosi”. Il film in onda giovedì, ha spiegato, è dedicato a medici e scienziati ma soprattutto ai giovani ai quali il Premio Nobel teneva moltissimo. “Noi abbiamo il dovere di essere responsabili non solo di noi stessi ma anche dell’intera comunità, per non dire del Pianeta”, ha aggiunto. Tanti fili la legano a Rita Levi Montalcini, come dichiarato dalla stessa. “Mia madre ha dei tratti che ricordano la Montalcini”, ha rivelato. “Mia mamma è stata la prima donna scenografa del cinema italiano”, a ribadire la sua grande emancipazione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ELENA SOFIA RICCI A DOMENICA IN

La bravura, il talento, la semplicità, l’eleganza, la maestria. Tutte doti racchiuse in un unico animo, quello di Elena Sofia Ricci, ospite nel pomeriggio di oggi presso lo studio televisivo di “Domenica In”, trasmissione condotta da Mara Venier e in onda su Rai Uno. Una presenza non casuale, quella della Ricci di fronte alle telecamere della trasmissione di punta del palinsesto pomeridiano della domenica della Rai: giovedì 26 novembre, infatti, l’attrice interpreterà in prima serata la compianta Rita Levi-Montalcini nel film diretto da Alberto Negrin e interamente dedicato all’abnegazione di una delle più grandi donne della storia d’Italia, che ha speso la sua vita al servizio della ricerca, senza mai sentirsi realmente appagata dagli straordinari risultati raggiunti di volta in volta. Nell’ambito di un’intervista concessa al quotidiano “Il Tempo” e pubblicata sull’edizione di venerdì 20 novembre, Elena Sofia Ricci ha confessato di essere fiera e onorata di essere stata scelta per interpretare un personaggio che non è soltanto patrimonio italiano, bensì anche internazionale: quando mi è pervenuta la proposta, mi sono commossa”.



ELENA SOFIA RICCI: “COSÌ MI SONO PREPARATA PER ESSERE RITA LEVI-MONTALCINI”

Nel corso di un’altra chiacchierata, avvenuta con Beatrice Bertuccioli, firma de “Il Giorno”, Elena Sofia Ricci ha svelato le modalità attraverso le quali si è preparata per vestire i panni di Rita Levi-Montalcini, che non si concretizzano nella sola lettura di tutti i testi pubblicati dalla studiosa. “Era abbastanza complicato riuscire a ricordarla in maniera delicata, senza farne un’imitazione, tanto più che la mostriamo nell’anno del Nobel e non come è più presente nella nostra memoria, più avanti negli anni. Per questo, per il lavoro da fare sulla voce e sul corpo, mi sono fatta aiutare da Emanuela Aureli. Anche se poi ho proceduto in sottrazione. Una confessione, quella del ricorso alle “lezioni private” della coach di “Tale e Quale Show”, che Elena Sofia Ricci aveva già fatto venerdì 13 novembre nei panni di giurata speciale della trasmissione, a cui, però, vanno aggiunti i consigli di Piera, nipote di Rita Levi-Montalcini: “Mi bacchettava continuamente, perché mi diceva che sua zia a 78 anni camminava dritta come un fuso. E io le rispondevo: ‘È vero, Piera, però noi tutti la zia la ricordiamo ultranovantenne, sempre un po’ inclinata da una parte, con questa postura tipica’. Ho cercato di fare una via di mezzo”.



ELENA SOFIA RICCI: “SONO STATA NELLA CAMERA DI RITA-LEVI MONTALCINI”

Richiestissima da tutti i giornali e le riviste italiane, Elena Sofia Ricci, tra un impegno lavorativo e l’altro, ha trovato il tempo di concedersi anche ai microfoni di “Tv Sorrisi e Canzoni”, per un’intervista nella quale ha spiegato quale aspetto l’abbia colpita maggiormente di Rita Levi-Montalcini: “Sono stata nella camera dove ha vissuto. C’era una branda con un materasso per dormire. Ma passava il tempo a studiare. In camera aveva il microscopio, tantissimi cd di musica classica e sulla libreria erano appiccicati con lo scotch dei foglietti con scritte frasi importanti per lei, tra cui spiccava ‘Sapere aude!’, il motto latino usato anche dal filosofo tedesco Immanuel Kant, ossia ‘Osa conoscere, osa sapere'”. Non soltanto conoscenza, voce e postura: per ricreare il personaggio di Rita Levi-Montalcini nel film servivano anche 150 minuti di trucco, fatto sul mio viso con materiali particolari, ma senza aggiungere pezzi. Io restituirò agli italiani una Rita più giovane rispetto a quella che tutti noi ricordiamo, intorno ai 78 anni d’età”.