Enrico Ruggeri parla dell’Alzheimer e dell’emozione fortissima che questa malattia ha suscitato in lui, al punto da aver deciso di dedicare il suo ultimo singolo a un argomento ancora difficile da affrontare con il grande pubblico. “Uno scrive canzoni perché ci sono delle emozioni forti che lo investono, spesso è l’amore, i rapporti interpersonali, ma ho scritto anche di guerra e tante altre cose” racconta ospite a Da Noi… A Ruota Libera, in onda su Rai Uno.

In questo caso io ho la fortuna di essere presidente della Nazionale Cantanti quindi ho avuto l’onore di andare a vedere le strutture per la quali facciamo la partita – racconta Enrico Ruggeri – Sono andato in questo villaggio bellissimo dove ci sono dei bungalow. È come una piccola città, ma con degli ospiti affetti da Alzheimer, o comunque qualcosa di legato alla mancanza di memoria”. E questa esperienza “è stata una sensazione molto forte così ci ho scritto una canzone”.

Enrico Ruggeri canta l’Alzheimer: “ignoranza e vergogna sul tema. Si entra in un limbo…”

Enrico Ruggeri definisce l’Alzheimer quale “un tema che non si vede, come il disagio mentale. Non è come rompersi una gamba, in cui invece si vede il gesso. Qui siamo in quel campo misterioso del cervello e dell’anima, ci sono anche molta ignoranza e vergogna sul tema”. Ospite a Da Noi… A Ruota Libera su Rai Uno, il cantautore parla di “un problema che investe più i parenti della persona che non la persona stessa”. Un calvario che dura anni, in cui “i primi due anni in cui uno si accorge di perdere la memoria sono terribili. Passati questi due anni si entra in un limbo diverso in cui magari non stai neanche soffrendo enormemente quanto soffrono tutte le persone attorno, che devono affrontare i problemi logistici che comporta questa condizione”.

Ma Enrico Ruggeri non ha affrontato solo il tema dell’Alzheimer e della demenza, nel corso della sua carriera ha anche discusso il ruolo delle donne e degli uomini. A oggi guardandosi attorno, ritiene che “gli uomini sono smarriti e la figura maschile è in crisi, perché si confronta con un mondo nuovo dove giustamente è cambiato tutto e la donna non è più tenuta ad assecondarlo. Questo provoca problemi alle persone meno strutturate, dalla violenza al disagio”.