Le elezioni presidenziali sono alle porte, ma di questo non si parla. Cioè non si parla del Freedom of Choice Act, la proposta di legge diventata centrale per la probabile presidenza del candidato democratico Barak Obama. Che questa legge sia fondamentale per il Senatore Obama è dimostrato dall’annuncio fatto il 17 Luglio del 2007 in un discorso al “Planned Parenthood Action Fund” (un‘associazione di genitori pro-choice, che ha l’obiettivo di sostenere una legislazione a favore del diritto della donna di scegliere se abortire o no): “La prima cosa che farò come Presidente è firmare lo Freedom of Choice Act”.
Ma che cos’è questo Freedom of Choice Act (legge sulla libertà di scelta)? Si tratta di una proposta di legge presentata dalla senatrice Barbara Boxer insieme ad altri promotori, tra cui la senatrice Hillary Clinton. Il suo obiettivo è di attribuire a tutte le donne il diritto di scegliere di abortire in ogni momento della gravidanza, in ogni stato del paese, compreso Porto Rico, e ad ogni età, anche al di sotto dei 18 anni. Nell’introduzione della proposta di legge presentata al Congresso, si afferma esplicitamente che il suo scopo è di “tutelare, in coerenza con Roe v. Wade, la libertà della donna di scegliere se portare a termine o no una gravidanza.” (N.d.T. Roe v. Wade è una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del 1973, secondo la quale la maggior parte delle leggi contro l’aborto negli USA violava il diritto alla privacy garantito dal Quattordicesimo Emendamento della Costituzione).
Se approvata, questa legge vanificherebbe l’Emendamento Hyde (dal nome del parlamentare repubblicano che lo ha proposto nel 1976 e che rappresenta il primo successo degli antiabortisti americani ) che esclude buona parte del finanziamento federale dell’aborto e richiede che i contribuenti partecipino alle spese nel caso di aborti con contributi federali. Verrebbero annullate anche le leggi che attualmente limitano l’aborto in molti stati, così come le leggi che vietano l’aborto nelle gravidanze avanzate o che richiedono l’autorizzazione dei genitori nel caso di minorenni. Cosa ancor più importante, verrebbe abolita la legge del 2003 sull’aborto a nascita parziale, che definisce un reato partorire un bambino vivo per ucciderlo quando solo parzialmente fuori dal grembo materno. Infine, cosa che colpirebbe molti di quelli che lavorano in campo medico, questa legge eliminerebbe le leggi di “coscienza”, che permettono al personale sanitario di rifiutare di eseguire aborti.
Tema importante per Barack Obama, l’aborto rappresenta una questione cruciale anche per i vescovi cattolici americani. Proprio lo scorso anno, la Conferenza Episcopale dei vescovi americani ha emesso il documento “Forming Consciences for Faithful Citizenship” (Formare le coscienze per una cittadinanza fedele) in cui si afferma che come cattolici “non siamo elettori con una sola soluzione”, ricordando ai cattolici che “l’aborto, l’uccisione deliberata di una vita umana prima della nascita, non è mai moralmente accettabile e deve essere sempre ostacolato”. Altri argomenti come la condotta della guerra in Iraq e in Afghanistan, l’abolizione della pena capitale e una copertura sanitaria accessibile sono anch’essi temi importanti per i vescovi cattolici, ma l’aborto è considerato “non negoziabile”.
La Chiesa Cattolica afferma anche che la vita inizia al concepimento, mentre Barack Obama ha schivato la domanda in una recente intervista televisiva con il famoso pastore Americano Rick Warren. Ad Obama è stato chiesto in che momento un bambino diventa soggetto di diritti umani ed ecco la sua risposta: “Sia che si consideri la questione da una prospettiva teologica o da una scientifica, rispondere specificamente a questa domanda … è sopra il mio livello contrattuale”.
Al contrario, il candidato repubblicano John McCain ha dichiarato che il diritti umani del bambino iniziano “al momento del concepimento”, esattamente come afferma la Chiesa Cattolica
Alla fine, scegliere Obama come presidente vuole dire contribuire all’emanazione del Freedom of Choice Act e ad una moltitudine di omicidi silenziosi e nascosti. Come cattolica e come americana voterò per chi difende la vita e non per chi mette una scelta egoistica davanti a vite innocenti.
La mia scelta è la vita!
(Theresa Famolaro, Washington, DC)