Per 90 minuti i due candidati alla Casa Bianca Barack Obama e John McCain hanno duellato la notte scorsa nel dibattito di Nashville sulla politica economica e sulla politica estera. Queste le frasi più incisive:

CRISI ECONOMICA – Obama: «Stiamo vivendo la peggior crisi finanziaria dalla Grande depressione. È il verdetto finale sul fallimento di otto anni di politica economica promossa dal presidente Bush e sostenuta da McCain. La classe media ha bisogno di misure di salvataggio».



McCain: «Da presidente ordinerò al Tesoro di rinegoziare i mutui immobiliari a rischio per aiutare i proprietari delle case a fare i pagamenti. È una mia proposta, non del senatore Obama o del presidente Bush».

MINISTRO TESORO – McCain: «Dovrebbe essere qualcuno con cui gli americani si possono identificare immediatamente. Come Warren Buffett o come Meg Whitman che ha creato dal nulla una compagnia che consente a 1,3 milioni di persone di guadagnare tramite eBay». 



Obama: «Warren Buffett sarebbe un’ottima scelta. Ma vi sono altri nomi».

RESPONSABILITA’ CRISI – McCain: «È di coloro che, con l’incoraggiamento di Obama e della sua cricca a Washington, hanno concesso tutti quei prestiti a rischio a gente che non poteva permettersi di restituirli».

Obama: «Il maggior problema è stato quello della deregulation del sistema finanziario, sostenuta da gente come McCain che si è sempre vantato di essere un sostenitore della deregulation».

PRIORITA’ – Obama: «Al primo posto c’é l’energia: in dieci anni dobbiamo renderci indipendenti dal petrolio del Medio Oriente. Al secondo la riforma della assistenza sanitaria. Al terzo l’istruzione scolastica».



McCain: «È possibile affrontare i tre problemi insieme con la stessa priorità».

TASSE – McCain: «Capire le varie proposte fiscali di Obama è come inchiodare gelatina alla parete: ce ne sono già cinque o sei e presto ce ne sarà un’altra. La verità è semplice: vuole aumentare le tasse».

Obama: «Non è vero che voglio aumentare le tasse. Anzi, il 95% degli americani pagherà meno tasse».

IRAQ – Obama: «Non ho ancora capito perché abbiamo invaso l’Iraq quando i responsabili dell’11/9 erano altrove. Bush e McCain hanno commesso un grave errore di giudizio. La guerra ci é già costata 700 miliardi di dollari».

McCain: «Obama non capisce la politica estera come ha dimostrato con l’invasione russa della Georgia o con la sua idea di attaccare il Pakistan. Vorrebbe riportare le nostre truppe a casa, dall’Iraq, nella sconfitta. Io le farò rimpatriare nella vittoria».

PAKISTAN – Obama: «Uccidere Osama bin Laden e schiacciare Al Qaida è la nostra priorità».

McCain: «Certe cose si fanno ma non si dicono: è una ingenuità dire a tutti che si vuole attaccare un paese amico come il Pakistan». 

Obama: «McCain mi descrive come un ingenuo mentre lui sarebbe saggio e responsabile. Non male per uno che cantava “Bombe, bombe, bombe sull’Iran” al ritmo dei Beach Boys, voleva distruggere la Corea del Nord e mentre non avevamo finito in Afghanistan già diceva “Adesso tocca a Baghdad!”».

IRAN – McCain: «L’Iran non può avere armi nucleari. Non permetteremo mai un secondo Olocausto».

Obama: «È inaccettabile un Iran nucleare. Farò di tutto per prevenire questa possibilità. Lasciando sul tavolo l’opzione militare. Ma questo non esclude contatti diretti: si parla anche con i nemici, non solo con gli amici».

RUSSIA, ANCORA IMPERO DEL MALE? – McCain: «Forse. Ma non ci sarà un ritorno alla Guerra Fredda».

Obama: «Non è più la vecchia Unione Sovietica ma ha ancora impulsi nazionalisti che sono molto pericolosi».

APPELLO FINALE – Obama: «La domanda di queste elezioni è: riusciremo a passare il Sogno Americano alla prossima generazione? Negli ultimi otto anni abbiamo visto questa speranza morire».

McCain: «L’America sta vivendo un momento molto difficile. Ha bisogno di una mano sicura al timone. Che abbia esperienza e creda nella grandezza di questo paese».