La città israeliana di Sderot è stata nuovamente colpita oggi da razzi sparati da miliziani palestinesi appostati ai margini della Striscia di Gaza. Un edificio è stato centrato in pieno e, secondo fonti locali, tre persone sono rimaste ferite in modo non grave.
Oltre mezzo milioni di israeliani (che vivono nelle città meridionali di Sderot, Ashqelon, Ashdod, Kiryat Gat e Netivot) hanno avuto istruzione di osservare puntigliosamente le istruzioni ricevute dal comando delle retrovie. In particolare devono prestare la massima attenzione al suono delle sirene di allarme e cercare rifugio in un tempo massimo di 45 secondi.
In quelle città, su ordine del comando delle retrovie, le scuole resteranno chiuse fino a nuovo ordine. Sono inoltre vietati i raduni di ogni genere, per ragioni di sicurezza.
Continua, sempre con lentezza, l’esodo in Egitto dei palestinesi feriti dai bombardamenti dei caccia israeliani sulla Striscia di Gaza. Il flusso è cominciato ieri attraverso il valico di Rafah dopo che per oltre 48 ore vi erano state tensioni tra le autorità di frontiera egiziane e quelle di Gaza.
In totale fino a questo momento sono giunti all’ospedale di Al Arish, il più vicino a Rafah – che era stato svuotato dei malati meno gravi – 36 feriti gravi, accompagnati da 32 familiari. Dopo i primi accertamenti in loco i più gravi devono essere trasferiti in aereo al Cairo, mentre due sono già stati portati all’ospedale di Ismailiy e altri 11 in quello della Mezzaluna Rossa.
Nel frattempo circa 120 tonnellate di generi di soccorso (viveri, farmaci e materiale sanitario) sono state scaricate da aerei libici e qatarioti atterrati ad Al Arish e sono stati trasportati nella Striscia di Gaza.