Baghdad – Una vasta operazione militare contro l’Esercito al Mahdi dell’imam radicale sciita, Muqtada al Sadr, è stata lanciata questa notte a Bassora dalle forze di sicurezza irachene. Il primo ministro, Nouri al Maliki, è giunto ieri nella città del sud dell’Iraq e sta monitorando le operazioni da una base militare del nuovo esercito di Baghdad. Secondo le prime informazioni almeno 4 civili sono stati uccisi e altre 18 persone sono rimaste ferite.
Gli scontri a fuoco sono iniziati subito dopo l’improvvisa dichiarazione di coprifuoco notturno da parte delle autorità locali. Il colonnello Karim al Zaidi, portavoce dell’esercito iracheno, ha detto che le forze di sicurezza hanno concentrato i loro sforzi sul centro città. In particolare violenti combattimenti si starebbero svolgendo nel quartiere Al-Tamiyah, bastione dell’Esercito al-Mahdi.
Con i quattro soldati uccisi domenica sera a Baghdad, il numero dei militari americani morti in Iraq ha raggiunto le 4.000 unità, pochi giorni dopo il quinto anniversario dell’inizio del conflitto (il 19 marzo). Le ultime vittime sono state causate da un attacco terrorista condotto con un’autobomba nel Sud della capitale.
Bush la scorsa settimana aveva riconosciuto «gli elevati costi in termini di vite umane» delle operazioni in Iraq, dove però il bilancio – con una media di 800 morti l’anno – rimane decisamente più basso rispetto ai conflitti precedenti. Decisamente molto più numerose di quelle militari americane sono le vittime civili irachene. Le stime (nessuno ha raccolto dati ufficiali) oscillano tra 82.000 e oltre un milione di persone.
Secondo le ultime cifre pubblicate i militari Usa morti quest’anno in Iraq sono 96, meno rispetto agli anni precedenti. L’anno più letale è stato il 2007, con 901 morti. Non era andata molto meglio nel 2004, nel 2005 e nel 2006, anni in cui le vittime Usa erano state rispettivamente 849, 846 e 822.
In base ai calcoli di Usa Today, il più diffuso quotidiano degli Stati Uniti, il 98% delle vittime sono uomini, tre quarti dei quali bianchi non ispanici di una età media di 21 anni. Il 52% delle vittime è morto ucciso da una bomba, il 16% da un’arma da fuoco, il 5% in incidenti aerei. Il giorno più letale è stato il 26 gennaio 2005, quando un elicottero si è schiantato al suolo, uccidendo 31 militari. Lo stesso giorno sei altri militari sono morti combattendo. Il mese più cruento è stato novembre 2004, con 147 vittime in tutto.